Nepal, tragedia sull’Himalaya | Cinque alpinisti italiani morti in due incidenti
Trovati i corpi di cinque alpinisti italiani - RadioCittaDelCapo.it (Foto Facebook)
Tragedia in Nepal, trovati i corpi senza vita di cinque alpinisti italiani in due incidenti: non c’è stato nulla da fare
Purtroppo ogni tipo si speranza è risultata vana. Gli ultimi aggiornamenti che arrivano dal Nepal sono a dir poco drammatici. Un duplice incidente quello che si è verificato nel Paese che ha causato la morte di nove alpinisti.
Cinque di queste vittime erano italiane. Secondo quanto annunciato da alcune fonti e media locali pare che erano impegnati in due distinte spedizioni sulle montagne dell’Himalaya.
Il primo tragico incidente si è verificato sul Monte Panbari (6.887 metri). Vittime i due nostri connazionali Alessandro Caputo e Stefano Farronato. A quanto pare i due sarebbero stati sorpresi da intense nevicate mentre si trovavano al Campo 1. A circa 5mila metri di altitudine.
Non si avevano più loro notizie dalla giornata di venerdì 31 ottobre. Le autorità nepalesi, nelle ultime ore, con una nota ha confermato il loro decesso. Il secondo incidente, invece, si è verificato su un altro fronte: una valanga ha travolto un campo base sul Yalung Ri (5.630 metri) nella valle di Rolwaling, nel distretto di Dolakha.
Nepal, due tragici incidenti: morti cinque alpinisti italiani
Nel secondo incidente hanno perso la vita sette persone. Tra cui tre alpinisti italiani e due nepalesi. Purtroppo le pessime notizie non finiscono qui visto che il numero delle vittime potrebbe drasticamente aumentare visto che risultano ancora dispersi. Ci sono anche persone rimaste gravemente ferite.
Questi i nomi delle altre vittime italiane: Paolo Cocco, Marco Di Marcello e Markus Kirchler. Le autorità italiane, tramite la Farnesina, hanno comunicato che l’Unità consolare sta seguendo direttamente lo sviluppo delle operazioni di soccorso in stretto contatto con le autorità locali e con i familiari dei coinvolti.

Tragedia in Nepal, il nostro Paese piange la morte di cinque connazionali
Un tragico epilogo quello che arriva direttamente dal Nepal. Un vero e proprio dramma che, allo stesso tempo, mette in luce l’estremità delle condizioni in cui operano gli alpinisti nelle spedizioni himalayane. Gli stessi che devono fare i conti con: aree remote, altitudini elevate, condizioni meteo imprevedibili.
Per non parlare, appuntio, delle nevicate improvvise e il pericolo delle valanghe rappresentano costanti minacce anche per i gruppi più esperti. Quanto accaduto sul Monte Panbari segnala inoltre come montagne meno frequentate possano riservare rischi maggiori a causa dei soccorsi più difficili da attivare.
