Hamas apre al disarmo, ma dice no a Blair | Chiesto cessate il fuoco per liberare gli ostaggi

Le richieste provenienti da Gaza - RadioCittaDelCapo.it (Screenshot video YouTube)
Hamas apre al disarmo, ma dice “no” a Tony Blair per il governo di Gaza: chiesto l’immediato cessate il fuoco per liberare gli ostaggi
Nel corso del secondo anniversario dell’attacco di Hamas, nei confronti di Israele, continuano senza sosta i colloqui indiretti tra le due parti. Il tutto in Egitto, precisamente a Sharm El-Sheikh. Gli stessi che sono meditati da Qatar ed Egitto.
Secondo quanto annunciato dalle ultime indiscrezioni, in particolar modo da “Sky News Arabia“, pare che Hamas avrebbe accettato le condizioni significative in vista di un possibile cessate il fuoco e di un accordo decisamente più ampio.
Tra queste la consegna di armi ad una autorità egiziano-palestinese per tutta la durata dei negoziati. Non solo: anche l’abbandono della Striscia di Gaza da parte dei suoi leader. A patto, però, che gli USA garantiscano loro immunità da persecuzioni internazionali.
Allo stesso tempo, però, Hamas ha fatto chiaramente capire di non voler assolutamente l’ex primo ministro britannico, Tony Blair, come governatore di Gaza. Di conseguenza, però, avrebbero mostrato una apertura postiiva verso un “ruolo di supervisione a distanza“.
Hamas, accettate alcune condizioni: gli ultimi aggiornamenti
Il movimento islamista, inoltre, avrebbe respinto categoricamente l’ipotesi di una amministrazione internazionale provvisoria della Striscia. Tra l’altro una delle proposte contenute nel piano di pace promosso dal presidente americano, Donald Trump. Un “cessate il fuoco” anche nello spazio aereo sopra Gaza, con l’obiettivo di favorire il recupero degli ostaggi israeliani entro una settimana.
Nel frattempo da Doha il ministro degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari, ci ha tenuto a ricordare che Israele avrebbe già dovuto cessare le operazioni militari, in linea con quanto previsto dal piano Trump. Queste sono alcune delle sue dichiarazioni a riguardo:”Se davvero il primo ministro Netanyahu aderisce al piano, avrebbe dovuto fermare l’offensiva“.

Hamas, c’è fiducia nel raggiungimento di un possibile accordo duraturo
Secondo quanto annunciato da un funzionario egiziano pare che le parti avrebbero già trovato un’intesa su gran parte dei punti previsti nella prima fase del piano. Ovviamente compresi il rilascio degli ostaggi e l’avvio del cessate il fuoco. In merito a ciò anche lo stesso Trump è apparso molto fiducioso con queste parole: “Ci sono ottime possibilità di raggiungere un accordo duraturo. Questo va oltre Gaza, riguarda la pace in Medio Oriente“.
Anche se, allo stesso tempo, continuano ad esserci sempre più dubbi per la futura governance di Gaza. Anche perché Hamas non indietreggia di un solo millimetro per quanto riguarda le sue condizioni: cessate il fuoco permanente, ritiro totale delle forze israeliane, accesso illimitato agli aiuti umanitari, rientro degli sfollati, ricostruzione affidata a tecnocrati palestinesi e un equo scambio di prigionieri.