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Zonker, un radiodramma su Enzo Baldoni

20 mar. – Lunedì prossimo alle 21 trasmetteremo qualcosa di speciale: Zonker è un radiodramma su Enzo Baldoni, il giornalista rapito e ucciso nell’agosto del 2004 in Iraq che in quell’estate, era corrispondente per Diario, Popolare Network e Radio Città del Capo, con le sue Cartoline da Baghdad, che potete riascoltare integralmente qua.

Le “cartoline” sono parte integrante del radiodramma che prende il nome da un personaggio di Doonesbury, la striscia di Trudeau che Baldoni traduceva per Linus, una delle tante testate con cui il pubblicitario umbro collaborava. Il radiodramma è stato prodotto da un gruppo di Cesena, il Laboratorio Fernet, legato a una webradio della città romagnola, Radio Garbino. Ecco come i ragazzi del Laboratorio, che ringraziamo infinitamente, presentano il loro lavoro, che RCdC trasmette in anteprima assoluta.

***

Il Laboratorio Fernet nasce dall’esperienza di Radio Garbino, webradio cesenate nonché dall’amicizia e dalla comune passione di ricerca e approfondimento che ci lega da tanti anni.
Percorsi diversi, vite parallele, ma un filo conduttore che ci ha sempre accomunato, quello di provare ad essere testimoni e memoria di argomenti e temi che non possono essere patrimonio solo della comunicazione di massa al servizio spesso delle mode passeggere e della superficialità.
Con queste premesse è nata l’esperienza radiofonica della web radio ed anche lo sviluppo dei conseguenti progetti di produzione artistica/culturale che gravitano attorno, come questo laboratorio artigianale permanente e questo lavoro “Zonker”.

Perché Baldoni?
Giusi Bonsignore, la moglie, ha scritto “il suo modo di guardare la vita mi ha contagiato” e così è stato per noi, abbiamo trovato in questa vicenda e nel suo racconto in prima persona una storia che ci aveva toccato e che merita di non essere dimenticata. Difficile dimenticare una storia fatta di tanta umanità e ancora più difficile digerire la cattiveria gratuita di Vittorio Feltri e Renato Farina che attraverso Libero provarono a ridicolizzare con due articoli Enzo Baldoni durante il suo rapimento, testimoni questi articoli del clima che si stava instaurando in un certo tipo di stampa e che è perseguita sino ai giorni nostri: denigrazione, discredito senza nessuna remora, con il solo obiettivo di demolire l’avversario (o di chi viene visto come tale) al fine di difendere le proprie posizioni o meglio quelle dei propri padroni. Una storia, che come altre storie italiane presenta tanti lati oscuri e non chiariti ma non era questo che ci interessava, abbiamo semplicemente cercato di rendere testimonianza ad una vicenda emozionante in un contesto difficile ed affrontata da un uomo umanamente eccezionale che merita di essere ricordato.

Perché un radiodramma?
La voglia di raccontare una storia e l’esigenza di trovare una forma immediata, fruibile da un pubblico il più eterogeneo possibile, ci hanno fatto pensare prima ad un reading che fosse proponibile in maniera agile, in qualsiasi contesto e con pochi mezzi, quindi una performance che possa essere replicabile in circoli, centri sociali, piccoli teatri o aule scolastiche poi, le poche ma intense esperienze radiofoniche che siamo andati a maturare con l’esperienza della radio web ci hanno fatto apprezzare anche questa possibilità. Come scrive Chiara Guidi della Raffaello Sanzio, il radiodramma porta con sé la forza e la potenza delle parole, e questo testo ci è apparso già da subito pronto per un radio dramma. Il fatto stesso che sia un racconto, un diario giornaliero di un cronista in viaggio trova nel radiodramma la sua forma migliore; immaginare l’ascoltatore da una parte e chi racconta lontano, altrove, senza essere visto, crea per contrappunto un rapporto intimo tra le due parti e restituisce appunto la forza del racconto, delle parole, non mediate dalle immagini ma solo dai sentimenti ed emozioni che la voce ed il racconto ti sanno regalare. La stessa scelta sonora, curata da Chris Yan, è volutamente minimale, sono note che colorano il testo e mai sovrastano la narrazione.

Un lavoro lungo ed emozionante, registrato nell’inverno del 2014 negli studi di “Farm House Studio” con le voci di Maria Faggiano, Giuseppe Valzania e Cristian Crescente.
Maria Faggiano e Giuseppe Valzania da tempo coltivano la passione per il teatro, hanno recitato nella compagnia amatoriale Falstaff Progetti e negli ultimi anni hanno portato in scena diversi lavori da loro curati e realizzati. Oltre alle voci il gruppo si è avvalso della preziosa collaborazione di Giaime Barducci, instancabile curatore del testo e spina nel fianco costante per quanto ha riguardato la costanza e l’organizzazione delle prove, della registrazione e del lavoro di post produzione.
Il frutto del lavoro è stato un prodotto condiviso da tutte le parti in causa che ci ha visto discutere ore ed ore sul significato o meno di una parola, una frase, un fatto e tutto ciò ha contributo ad amare ancora più Enzo nonché a riflettere su una guerra che in realtà non è mai finita e che ha dato il via a quell’escalation che porta alla situazione odierna. L’operazione in Iraq non è stata solo un intervento militare, è stata l’inaugurazione di una battaglia culturale che cercando criteri di legittimazione e di legalizzazione, tenta di modificare la nostra percezione dei conflitti, attraverso parole quali bombe chirurgiche, peacekeeping, interventi umanitari, guerra giusta. Enzo, con il suo bloghdad ci restituisce la verità di un testimone.

La colonna sonora è stata realizzata da Chrys Yan (Christian Mastroianni), musicista e compositore polistrumentista. Christian Mastroianni approda negli anni più recenti all’elettronica e alla ricerca sonora. Nel 2009 firma come Chris Yan “Urban Mantra”, suo primo concept album solista. La pubblicazione dà il via a collaborazioni che lo vedono coinvolto in reading, performance, cortometraggi, colonne sonore. È del 2012 “Mnesterophonìa”, il suo secondo concept album a cui fa seguito un interesse crescente alla sperimentazione sonora. Nel 2011, sulla scorta di un comune amore per gli scritti di John Berger, inizia la collaborazione con Isabella Bordoni. Poesia e musica, parola, spazio, ambientazioni acustiche sono il tracciato lungo il quale si articola la loro collaborazione che, nel 2013, vede la realizzazione di “FORTUNA | Abitare l’infanzia”, creazione radiofonica su testo e voce di Isabella, di cui un estratto è andato in onda su Rai Radiotre nel programma “Battiti” e di cui ORF-Kunstradio trasmette nell’inverno 2014/15 la versione che integra alla voce italiana, voci femminili in tedesco.

“Zonker” è impreziosito da “Cartoline da Baghdad”, gentilmente concesse da Radio Città del Capo e Francesco Locane, e dalla straordinaria partecipazione di Roberto Mercadini, “poeta parlante” e artista poliedrico, interessato al legame fra scrittura e oralità, alla ricerca di mezzi alternativi per la diffusione e la fruizione della poesia.
Corona il progetto Pepe Medri (organetto diatonico, bandoneon), apprezzato musicista e compositore italiano, che per “Zonker” ha registrato appositamente il brano finale dal titolo “Berbablù”.

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