Bologna, 28 ago. – Sono tutti motivati dalla volontà di sostenere economicamente il partito e dall’atmosfera che si crea durante la preparazione degli stand della festa. Nel giorno dell’inaugurazione, il 26 agosto, abbiamo incontrato alcuni volontari della Festa dell’Unità di Bologna, che rimarrà visitabile al Parco Nord fino al 21 settembre. Non rinunciano, però, a esercitare lo spirito critico.
Interrogato sulla promessa di Renzi di tagliare Imu e Tasi, un uomo sulla sessantina avverte il suo segretario di non cadere nelle “solite promesse” e di “tenere i piedi per terra”, suggerendogli di “comunicare di più con la base“; allo stesso tempo chiede alle “correnti alternative” di smetterla di “mettergli i bastoni fra le ruote”.
La critica alle correnti interne torna nei discorsi di altri volontari. “Bene le discussioni interne, ma poi bisogna uscire compatti”, dice una studentessa, che riassume la situazione con un “teniamo botta” e non è entusiasta di un eventuale taglio delle tasse, convinta che quelli che vanno a sostenere il welfare non sono soldi spesi male.
Per via delle correnti, qualcuno accosta il partito alla Dc. Lo fa anche un ex iscritto, che ora partecipa solo “per fare un piacere a un amico”. Per lui è sbagliato togliere l’Imu alle prime case signorili e finanziare le scuole private.
“Rimane la forza di un partito unica nel panorama italiano”, rivendica un pensionato già iscritto al PCI, che ammette: “Si è perso qualche ideale, ma si può recuperare”, per esempio sulla “difesa dei diritti dei lavoratori“.
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