Bologna, 21 nov. – I numeri li dà la stessa amministrazione comunale di Bologna e dicono una sola cosa: lo sciopero del panino organizzato dai genitori dell’Osservatorio mense è stato un successo. Il 64,2% dei bambini ha aderito alla protesta, un risultato migliore di quello già incassato lo scorso maggio, quando la percentuale degli “scioperanti” toccò il 52%. Non sono state evidentemente giudicate sufficienti le aperture fatte negli scorsi giorni (e anche questa mattina, in extremis) dalla giunta del sindaco Merola. L’Osservatorio chiede da tempo e con forza la restituzione ai genitori e alla città degli utili di Seribo, la società che gestisce il servizio mensa scolastico per Palazzo d’Accursio. Solo per il 2013 si parla di un milione e mezzo di euro. “Camst (assieme a Elior socio privato in Seribo, ndr) e il Comune facciano la loro parte perché questa è una situazione straordinaria”, era l’appello di due giorni fa di Sebastiano Moruzzi.
Nella giornata di oggi Seribo ha lavorato a mezzo servizio, producendo la metà dei pasti previsti nelle giornate ordinarie. Comunque troppi, perché la percentuale di alunni che non ha usufruito del servizio mensa è stata del 64,2%, con un picco altissimo nelle scuole d’infanzia comunale dove è stato sfondato il muro dell’80% (80,8 il dato preciso). Poi la scuola primaria (59,7%), le scuole d’infanzia statali (42,3%) e infine la secondaria di primo grado (20,6%).
“Per la lettura del dato – precisa il Comune di Bologna – occorre considerare che nella giornata odierna, come in occasione delle passate elezioni, alcune scuole hanno concluso le proprie attività alle 14 per consentire le operazioni di allestimento dei seggi, facendo registrare un numero di alunni che non fruiscono del pasto più elevato della percentuale ordinaria. In occasione delle elezioni del 25 maggio scorso, ad esempio, la percentuale di chi non ha usufruito del servizio di refezione scolastica il venerdì precedente è stata pari al 10,6% del totale degli utenti”.
Arriva lo sciopero del panino. I genitori: “Camst restituisca gli utili alla città”
In mattinata, prima dell’arrivo dei dati, la vicesindaco Giannini aveva annunciato in Question time che nella prossima gara per la gestione delle mense scolastiche di Bologna ci sarà una clausola “per limitare gli utili e massimizzare i benefici degli utenti”. Questo elemento “è tenuto nella massima considerazione nella nuova gara che il settore competente sta perfezionando”. Gli utili di Seribo, la società pubblico-privata che gestisce il servizio mensa per il Comune di Bologna, hanno toccato il milione e mezzo nel 2013 (1,2 nel 2012 e un milione nel 2011). Cifre importanti che hanno portato alcuni consiglieri comunali – è il caso del grillino Marco Piazza – a parlare di “scandalo”.
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