Bologna, 14 nov. – E’ stato sottoscritto oggi al Ministero dell’Interno un protocollo di legalità tra il Viminale e l’Alleanza delle cooperative italiane. Punto centrale del protocollo è il riconoscimento del “preminente valore economico, sociale e occupazionale dei beni confiscati alla mafia” e la necessità di un loro effettivo recupero produttivo, con una efficiente gestione delle imprese sorte su questi beni.
Secondo Giuliano Poletti, presidente nazionale di Legacoop, due gli aspetti fondamentali. Da un lato l’esigenza di uno snellimento della burocrazia riguardante gli strumenti creati dalle istituzioni per combattere le infiltrazioni mafiose: “Il sistema dei certificati antimafia e delle white list rischia di essere burocraticamente complesso e lento – dice Poletti che aggiunge – noi vogliamo usarle ed è quindi necessario che i soggetti che ci lavorano facciano del loro meglio per essere più rapidi ed efficienti possibili”. Dall’altro lato, il protocollo prevede l’impegno delle cooperative a sostenere le imprese nate sui beni confiscati alle cosche.
Attraverso l’Agenzia Cooperare con Libera Terra, ad esempio, Legacoop ha assistito la nascita di una ventina di coop, la più anziana delle quali, la Placido Rizzotto di Corleone, “ha già compiuto dieci anni e nell’area di Corleone le persone che lavorano in cooperative che gestiscono beni sequestrati sono più di cento”.
La foto è di Sunshinecity
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