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video – Matteo Renzi fa lo show alla Philip Morris

Bologna, 10 ott. – Matteo Renzi autografa la prima pietra del nuovo stabilimento della Philip Morris, gigante del tabacco che nel bolognese aprirà nel 2016 una fabbrica capace di produrre un nuovo tipo di sigarette, non più a combustione ma a riscaldamento. Un prodotto su cui il marchio a stelle e strisce ha investito 2 miliardi di euro in ricerca, e che porterà a Crespellano, sede del futuro stabilimento, almeno 500 milioni di euro di investimenti e 600 posti di lavoro. Un’occasione di sviluppo enorme per il territorio. Slogan dell’evento di Philip Morris è “il futuro è oggi”, frase che il premier fa subito sua. Rivolgendosi alle telecamere Renzi parla di un paese, l’Italia, che deve saper fare le scelte giuste per “restare leader”. “Se oggi non riusciamo a rimuovere gli ostacoli alla crescita – dice il premier – sarà soltanto colpa nostra”.

Il suo discorso, 7 minuti in tutto in uno stile molto americano, Renzi lo fa su un palco dentro un’enorme struttura a semisfera montata per l’occasione a Zola Predosa, nelle vicinanze di Crespellano. All’interno vengono proiettati filmati a 360 gradi, con effetti sonori e visivi cinematografici. E’ il futuro che si immagina Philip Morris, che di mestiere vende sigarette in tutto il mondo, ma è anche un format che al premier non dispiace mentre di fronte a una platea di autorità locali e giornalisti dispensa ottimismo e buona volontà. Fuori, lontano dalle telecamere, una decina di vendoliani prova a contestare il jobs act, ma sono così pochi da essere irrilevanti. Ancora più lontano la Fiom, che pensando alla posa della prima pietra si presenta dove sarà costruita la futura fabbrica della Philip Morris, e cioè a Crespellano. Non si sa se per scelta consapevole o per errore. Renzi invece è a Zola, a qualche chilometro di distanza, e invece di posarla la prima pietra la autografa sul palco di fronte alle telecamere.

Mentre Renzi è sul palco di Zola, a Crespellano la Fiom posa la prima pietra del futuro stabilimento Philip Morris. Scrive su facebook il segretario della Fiom Emilia-Romagna Bruno Papignani: “Renzi a Bologna entra da una porta secondaria, in una sala ovattata e impossibile da avvicinare, era vestito di tutto punto, lucido, non poteva posare la prima pietra si sporcava le scarpe. Ma stasera avete sentito di chi è la regia? Di Napolitano il presidente di qualche italiano ricco”. La Fiom ha anche inviato una lettera aperta al premier, chiedendo un incontro sul jobs act. Incontro che c’è stato ma non a Bologna, bensì a Modena. “Distanze invariate, ma si sapeva”, aggiunge Papignani al termine del confronto. “Ora è tempo di preparare lo sciopero del 16 e la manifestazione del 25″.

Operai Fiom posano la prima pietra dello stabilimento Philip Morris a Crespellano

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