VIDEO – 50 sentinelle in piedi, 400 manifestanti, un coltello
Tensione tra antifascisti, forzanovisti e polizia a margine del presidio delle Sentinelle in piedi in piazza Galvani

Bologna, 5 ott. – Momenti di tensione, nel pomeriggio, in piazza Galvani dove era in corso la manifestazione delle Sentinelle in piedi, il gruppo ultra cattolico che, sull’esempio dei Manif pour tous francesi, contesta ogni possibile forma di famiglia non tradizionale. Come annunciato, la manifestazione è stata contestata da alcune centinaia di persone, in larghissima parte giovani, appartenenti ad alcuni centri sociali cittadini, a collettivi, all’Arcigay e ad altre associazioni e gruppi della galassia lgbtqi bolognese.
Iniziata all’insegna dello scherno e dell’ironia, la contestazione si è trasformata, sul finale, in una vera e propria rincorsa al fascista. Tra le sentinelle in piedi, infatti, come già il 24 giugno scorso, sono spuntati 6 militanti di Forza Nuova. I militanti di estrema destra, al momento di abbandonare la piazza insieme alle altre sentinelle, scortati dagli agenti della polizia in tenuta anti sommossa, sono venuti a contatto con alcuni manifestanti. Calci, pugni, sputi, cinghiate da entrambe le parti; la polizia ha faticato a tenere a bada gli animi e i contatti tra forzanovisti e antifascisti e tra antifascisti e polizia sono stati molteplici. Un militante di Forza nuova è rimasto ferito in testa: “Lo ha colpito una bottiglia” ha detto più tardi il responsabile comunicazione di Forza Nuova, Fiorenzo Consoli, il quale ha aggiunto che il suo partito valuterà se sporgere denuncia.
Il parapiglia è iniziato sotto il portico del Pavaglione e si è poi spostato in galleria Cavour: “Hanno i coltelli” gridavano alcuni antifascisti che si sono lanciati alla rincorsa dei militanti di estrema destra tra i corridoi del salotto buono dello shopping cittadino. In piazza Cavour nuovo contatto: mentre una parte dei forzanovisti scappava a piedi, un gruppo di 3 di loro è salito su di un taxi. Complice anche l’esitazione della polizia, gli antifascisti hanno circondato l’auto e iniziato a colpirla: “Falli scendere“, gridavano al taxista. “Hanno i coltelli, dovete fermarli” urlavano altri manifestanti all’indirizzo degli agenti. Dopo alcuni minuti di colpi alla carrozzeria, l’auto è riuscita a partire in direzione via Carbonesi. “Avete visto? Uno aveva un coltello” ripetevano i manifestanti agli agenti rimasti in piazza. “Io il coltello non l’ho visto” ha risposto un funzionario della Questura.
La contestazione era iniziata all’insegna dell’ironia e dello scherno. Dopo l’annuncio di possibili contestazioni, il presidio delle Sentinelle in piedi, originariamente organizzato in piazza San Francesco, è stato spostato in piazza Galvani. Una piazza, quella dietro a San Petronio, giudicata da sempre più controllabile dalla Polizia perché gli accessi sono pochi e le strade strette. Fin dalle 16.30 però, nella piazza dove svetta la statua di Galvani, si sono radunati a decine gli attivisti del Cassero e di Atlantide. In alcune decine hanno osservato aumentare di numero, assai poco all’inizio, le Sentinelle.
Intorno alle 17, cogliendo di sorpresa gli agenti del reparto mobile e della Digos, il corteo dei centri sociali, con in testa gli attivisti del Tpo, e dietro tutte le altre associazioni e i partiti, è sbucato alle spalle degli agenti entrando in piazza da corte Galluzzi. Qualche momento di tensione, subito rientrato. Gli agenti, a quel punto, hanno confinato nel lato nord ovest della piazza, proprio sotto l’abside di San Petronio, le sentinelle che, nel giro di mezz’ora sono diventate una cinquantina. Giovani e anziani, qualche famiglia o genitori singoli con uno o due figli. Ognuno, fatto salvo qualche militante di Forza Nuova, con un libro in mano. Tra loro c’era anche un prete. Impossibile parlare con loro: gli occhi fissi sulle pagine e in silenzio sono rimasti in piedi per più di un’ora, mentre a pochi passi da loro c’era chi ballava sulle note di Raffaella Carrà: “Com’è bello far l’amore da Trieste in giù..”
Durante l’assalto sonoro, condotto a base di musica trash e slogan per il diritto alla libera sessualità e contro l’omofobia, sono volate alcune uova verso le fila geometriche delle Sentinelle che, in piedi, erano intente alla lettura. Oltre alle uova, dalle fila dei manifestanti sono stati lanciati anche un fumogeno e una bottiglia di vetro: questa si è infranta al suolo senza colpire nessuno, ma a pochi passi da una bambina che spaventata i genitori hanno preferito portare via, insieme ai tre fratelli, dalle fila delle Sentinelle.