Bologna 16 nov. – Raffaele Donini, segretario del Pd di Bologna, interviene sul caso “spese pazze” e sulle parole di Marco Monari, registrate di nascosto durante una riunione dei capigruppo in Regione Emilia Romagna, in cui tra le altre cose definiva i giornalisti “servi della gleba”. Donini promette che verrà applicato “con il massimo rigore” il codice etico del pd, che prevede l’obbligo di dimissioni da ogni incarico di partito nel caso vengano accertate responsabilità penali o anche solo “comportamenti contrari all’etica istituzionale e politica”. In una intervista al Resto del Carlino ad una settimana dalle elezioni regionali, con lo spettro dell’astensione che potrebbe toccare il 50%, si rivolge agli elettori prospettando, con il candidato alla presidenza Stefano Bonaccini una “svolta di sobrietà totale, trasparenza, sostenibilità finanziaria della politica”.
Il sindaco Virginio Merola si dimostra molto più comprensivo verso l’ex capo gruppo del pd in regione Monari, puntando il dito sull’ex 5Stelle De Franceschi reo di aver registrato di nascosto” in modo vile” le conversazioni tra i capigruppo “per differenziarsi da un tema comune”. Il linguaggio scurrile di Monari è giustificato da Merola in quanto “capita a tutti di usare un linguaggio diverso in conversazioni private”.
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