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Viceministro De Vincenti su Breda: “Scommessa su nuova occupazione”

Bologna 19 dic.- “Ormai è fatta, dal 1 gennaio Industria Italiana Autobus rappresenterà il polo italiano della produzione degli autobus unendo lo stabilimento di Bologna della Bredamenarinibus che sarà un perno fondamentale e lo stabilimento ex Irisbus di Avellino”. Il viceministro Claudio De Vincenti parla alla vigilia della firma dell’accordo con i sindacati che trasformerà il destino della Bredamenarini di Bologna. “Resterà il marchio Bredamenarinibus anche se i lavoratori diventeranno di Industria Italiana Autobus” sottolinea il viceministro che ha gestito tutte le fasi della trattativa; stamattina il cda di Finmeccanica ha dato il via libera alla cessione di Bredamenarini che finirà sotto la nuova egida di IIA, Industria Italiana Autobus dove la parte del leone la farà King Long Italia, società aprteipata dal colosso cinese della produzione dei bus. La sede legale della nuova azienda sarà a Bologna.

“E’ un obiettivo che consideriamo strategico per il Governo – continua ai nostri microfoni De Vincenti – Bredamenarinibus ha vissuto un declino negli ultimi anni ma noi vogliamo dare una sferzata vera con un’azienda di 500 dipendenti con un vero peso sul mercato”. Ai timori che questo sia un passo per i cinesi per sfondare il mercato europeo degli autobus che finora li era pregiudicato il viceministro risponde: “King Long Italia è un’impresa italiana partecipata da una grande impresa cinese ma Industria Italiana Autobus sarà radicata in Italia e produrrà autobus con marchio italiano”.

Una parte dell’accordo è dedicata all’occupazione, si prevede che non subisca cambiamenti fino al 2017. Ma De Vincenti aggiunge qualcosa di più: “Noi speriamo che i livelli occupazionali andranno migliorando se questa scommessa avrà successo. Nella legge di stabilità abbiamo uno stanziamento importante di fondi per il rinnovo del parco autobus in Italia e questo avrà degli effetti importanti per stabilizzare la nuova Industria Italiana Autobus”.

“E’ un accordo importante e positivo – ha scritto Bruno Papignani, segretario regionale della Fiom – si chiude un capitolo in cui l’azienda era stata tenuta ai margini da qualsiasi strategia e attenzione da parte di Finmeccanica, che si è limitata ad accompagnare una lenta agonia finalizzata comunque alla vendita o alla chiusura”. Rimane in me – ha aggiunto Papignani – il rammarico della miopia politica e progettuale del Governo e dell’impresa pubblica Finmeccanica di non essersi adoperata per un polo pubblico del trasporto, che contenesse anche la costruzione degli autobus”. Il segretario Fiom spiega anche che tra i punti qualificanti dell’accordo c’è la transizione dei contratti in essere anche per futuri nuovi assunti, quindi dentro Iia ci saranno due normative contrattuali: il contratto che hanno attualmente i lavoratori Breda e il contratto nazionale per gli ex Irisbus (gruppo Fiat).

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