10 lug. – Quattro ragazze per pubblicizzare le sedi universitarie di Forlì, Cesena, Rimini e Ravenna. Dalla Romagna al Veneto, manifesti di sei metri per tre ritraggono le “fantastiche 4″ dei poli romagnoli. Stampato sul seno, il nome delle sedi distaccate. “Il massimo per i tuoi studi”, è l’ambiguo slogan che le accompagna.
Una campagna pubblicitaria del “genere” non poteva passare inosservata. E infatti è presto arrivata la condanna del Senato Accademico, che sollecitato dalla docente Carla Faralli martedì scorso ha chiesto all’unanimità che quelle immagini fossero tolte.
Il passaparola tra diversi docenti, i pronunciamenti ufficiali di alcune facoltà – tra cui Lettere e Scienze Politiche Forlì – le e-mail inviate all’indirizzo dell’Alma Mater. Proteste compatte che hanno spinto il rettore Pier Ugo Calzolari a scrivere ieri agli enti di sostegno romagnoli (Serinar, Uniturism e Fondazione Flaminia) perché le immagini siano al più presto oscurate. Vanno “rimosse” perché lo stile “è lontanissimo da quello severo dell’Alma Mater e l’immagine richiama messaggi lontani dal nostro modo di pensare.”
Si tratta di “un incidente di percorso” spiega Calzolari “accaduto perché è mancata una consultazione con l’Università”. Se ne parlerà nel prossimo cda dell’Ateneo.
Intanto dalla Romagna tentano di gettare acqua sul fuoco. “Contesto chi dice che quei manifesti siano sessisti e volgari” dice Piero Gallina, presidente di Serinar al Corriere di Bologna. “Personalmente non ci trovo nulla di scandaloso” aggiunge Giannantonio Mingozzi, vicepresidente di Flaminia.
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