Ustica. La Francia sta collaborando, dopo 34 anni
Gli avieri francesi ascoltati dai magistrati italiani hanno confermato che l’attività della base aerea di Solenzara, nel sud est della Corsica, proseguì fino a notte fonda

Bologna, 27 giu. – Ci sono voluti 34 anni da quel 27 giugno 1980 quando, durante un episodio di guerra area tra truppe Nato e velivoli libici nei cieli del Tirreno, un Dc9 Itavia, in viaggio tra Bologna e Palermo, fu abbattuto da un missile e si inabissò nel mare di Ustica con le 81 vite delle persone che erano a bordo. Ci sono voluti 34 anni perché la Francia, una delle nazioni che aveva aerei in volo quella sera, decidesse di collaborare, smettendo di nascondersi dietro il refrain: “Nella base aerea di Solenzara l’attività si è conclusa alle ore 17”. I 14 avieri un tempo in forza alla base di Solenzara, nel sud est della Corsica, sono stati ascoltati, in Francia, nelle scorse settimane dal procuratore aggiunto della Repubblica di Roma Maria Monteleone e dal sostituto Erminio Amelio ed hanno ammesso quello che ormai da anni era noto ma che oltralpe ci si ostinava a negare: l’attività della base aerea di Solenzara proseguì fino a notte fonda.
E’ questa la principale novità nel 34 esimo anniversario della strage. Come scrive Andrea Purgatori, si tratta di un primo round a cui ne seguiranno altri. I magistrati francesi dovrebbero fornire ai colleghi italiani le documentazioni in possesso della Difesa che attestano l’attività aerea e navale nel Mediterraneo. Anche la Nato ha iniziato a collaborare fornendo ai magistrati italiani – scrive Purgatori sull’Huffington – “nuovi dettagli che confermano lo scenario di guerra nel quale il DC9 Itavia sarebbe stato abbattuto per errore, quasi certamente in uno scontro tra uno o due Mig libici che si nascondevano vicino all’aereo civile e uno o più caccia alleati”.
“Altre informazioni utili potrebbero venire dagli Stati Uniti”, dice Gigi Marcucci de L’Unità. Gli States hanno sempre affermato che la loro portaerei Saratoga era in rada nel porto di Napoli, ma “con i radar spenti o semi spenti”. “Voi ve lo immaginate – dice Marcucci – in una situazione di tensione spaventosa com’era quella del Mediterraneo una portaerei che tiene i radar spenti?”
Le ammissioni di parte francese di questi ultimi tempi confermano quanto l’ex generale dei Carabinieri Niccolò Bozzo ripete da decine di anni: l’attività militare di Solenzara proseguì ben oltre le 17 del 27 giugno 1980 e proseguì fino a notte fonda. Bozzo, 34 anni fa, era in ferie proprio nel sud est della Corsica, a pochissima distanza dalla base aerea, e come ha raccontato più volte, non riuscì a chiudere occhio quella notte per via dei rumori che provenivano dalla base aerea. Di seguito trovate una brano dell’intervista che Bozzo rilasciò a Giusi Marcante durante la campagna “Chi sa parli“.
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