Bologna, 25 gen. – Terzo giorno di debutto per il sistema di controllo che regola gli accessi in via Zamboni 36, cuore della zona universitaria di Bologna. E per il terzo giorno consecutivo gli studenti del Collettivo universitario autonomo hanno messo fuori uso i tornelli semplicemente aprendo dall’interno la porta centrale che funge da uscita di sicurezza. “Il nostro programma minimo è quello di tenere sempre aperto e senza tornelli via Zamboni 36, uno spazio universitario che deve essere accessibile a tutti”, dicono gli studenti del collettivo.
“I tornelli sono soltanto un filtro per identificare chi ha motivi di studio, e chi invece viene qua solo per spacciare e vandalizzare”, spiega Mirella Mazzucchi, responsabile della biblioteca universitaria di Via Zamboni 36. “Penso che i ragazzi che pagano le tasse abbiano il diritto di venire in un luogo sicuro, confortevole e pulito. E soprattutto non essere, come è successo a me recentemente, più volte minacciati. Ci sono reali problemi di questo tipo. Non si possono ignorare e non si può dare ragione a chi pensa di poter fare il servizio d’ordine qui dentro (il riferimento è al Cua, ndr). Non lo vogliamo, vogliamo solo identificare chi entra”.
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