Bologna, 23 gen. – I controlli della Guardia di Finanza sulle dichiarazioni Isee degli assegnatari delle case Acer hanno evidenziato che il 20% non è conforme ai dati dell’Agenzia delle entrate. I dati li ha forniti questa mattina l’assessore alla casa Riccardo Malagoli. L’esponente vendoliano, che ha fortemente voluto questi controlli incrociati, ha detto che il lavoro svolto dalle fiamme gialle è stato in stretto contatto con l’azienda delle case popolari tanto che “agli agenti è stato messo a disposizione un ufficio” all’interno della stessa azienda.
Il periodo preso in considerazione è quello che va dal 2007 al 2010, e dai controlli emerge che una dichiarazione Isee su cinque non è conforme a quanto dichiarato all’Agenzia delle Entrate dagli stessi contribuenti. Come si arriva a questa percentuale? Su oltre 12 mila appartamenti Acer presenti in città, nei quattro anni presi in esame, le difformità trovate sono state 3.667. Considerando che un singolo inquilino può avere commesso errori, volontariamente o meno, anche in più anni, la media annuale di non conformità si aggira intorno a quota 20%.
Gli accertamenti hanno fatto partire automicamente delle procedure verso gli inquilini assegnatari. Alla fine del 2014, sulle 3.667 procedure avviate, qurlle concluse sono state 3.081: nella maggior parte dei casi è stata ricalcolata la rata d’affitto (2.503 casi) per un ammontare complessivo di 1 milione e 883 mila euro di maggiori entrate; nelle restanti 578 non si è proceduto al ricalcolo in quanto le difformità erano minime.
Fino al dicembre 2013, i casi sanzionabili sono stati 1.767, che si sono tradotti in 1.657 sanzioni per 1 milione e 257 mila euro. La differenza tra i casi sanzionabili e quelli sanzionati è di 110 casi: in 49 casi i responsabili sono deceduti; in altri 53 casi la sanzione prevista era inferiore ai 7 euro; in 8 casi si tratta di persone irreperibili. In 50 casi poi, per un valore complessivo di 33 mila euro, la responsabilità dell’errore è stata interamente assunta dal Centro di Assistenza Fiscale.
Le procedure non ancora concluse sono 586. “Con una mole di lavoro di questo genere- ha spiegato Malagoli-, alcuni casi più complicati hanno bisogno di tempi maggiori”, ha detto.
“La stragrande maggioranza di questi signori che fanno dichiarazioni false- dice il capogruppo del Movimento 5 Stelle Massimo Bugani- pare che siano italianissimi, alcuni bolognesi purosangue”. E proprio su questo aspetto in particolare, i grillini hanno chiesto dati precisi all’amministrazione.
Nicolò Moruzzi
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