Stefano è stato un militante, un attivista creativo, fino all’ultimo. Instancabile, ne ha fatte talmente tante che è impossibile ricordarle tutte o anche solo un po’…
La storia dei suoi vent’anni a Bologna è la storia del Cassero, di cui è stato per molti anni direttore artistico e a cui Stefano ha dato la sua impronta, il suo stile. Il K.G.B & B, il Kassero Gay Band & Ballet, il più delirante esempio di teatro camp italiano degli anni ’80, le rassegne teatrali estive, le sue celebri aste di beneficenza, la promozione di nuovi artisti e artiste. Del Cassero Stefano è stato anche presidente, nel 1999 e fino ai primi mesi del 2000 (…) La sua creatura più famosa e di successo è stata la Maison du Casserau, protagonista delle serate di The Italian Miss Alternative, appuntamento estivo al quale partecipavano migliaia di persone e i cui proventi venivano distribuiti alle associazioni di lotta all’Aids…
Cosi lo ricorda il sito del Cassero, molti lo ricordano ancora come gran cerimoniere di Miss Alternative, in ogni caso la Cesarina non era uno che passava inosservato. Per quello che ha dato a Bologna, non solo al movimento gay, durante il Pride dello scorso anno fu inviata una lettera aperta al Sindaco Cofferati con la richiesta di intitolargli una via: “la metta su una mappa, quella di Bologna, della nostra città.” – era la richiesta – “E la metta proprio vicino all’attuale sede del Cassero, le chiediamo, di scrivere il nome di Stefano Casagrande, a ricordo di quanto ha fatto per la nostra comunità e per Bologna tutta, e affinché ogni giorno ciascuno abbia in mente una lotta – quella contro l’aids – che abbiamo tutti il dovere di vincere.”
Esulta Sergio Lo Giudice, consigliere comunale del Pd: “e’ un “fatto storico: e’ la prima area dedicata ad un attivista gay in Italia”. Bologna – afferma Lo Giudice – si conferma ancora una volta come la capitale italiana dell’inclusione per gay, lesbiche e trans, ancora una volta riconosciuti come una componente significativa della societa’ bolognese”.
Il giardino che portera’ il nome di Stefano Casagrande e’ quello compreso fra le mura lungo viale Silvani, via Calori e via Graziano.
(foto da google earth, la foto in home è Cassero/Arcigay Bologna).
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