ULTIM’ORA – La Sicilia perde una città | Gli abitanti costretti a migrare altrove, ora è rimasta solo la polvere

Villaggio abbandonato

Vicolo di un borgo abbandonato - radiocittadelcapo.it - Fonte: StockAdobe

La storia di questo vero e proprio borgo fantasma, situato nella piana di Gela in Sicilia, merita di essere raccontata fino in fondo.

Un’intera comunità cancellata, un sogno di pietra trasformato in rudere. Nella piana di Gela, tra campi bruciati dal sole e strade sterrate, giace Borgo Guttadauro: quello che un tempo doveva essere un centro agricolo modello è oggi poco più che un cimitero di case sventrate e muri sbriciolati dal tempo.

La sua nascita risale agli anni Quaranta, quando il regime fascista immaginava di popolare le campagne siciliane con villaggi moderni, dotati di scuole, chiese e presidi di polizia.

Doveva essere il simbolo della rinascita agricola, un esperimento di vita comunitaria che avrebbe dato lavoro e stabilità a centinaia di famiglie. Invece, la guerra prima e l’incuria poi lo hanno condannato a un destino di solitudine. Il borgo porta il nome di un giovane militante di Gela caduto nella guerra civile spagnola, celebrato allora come eroe.

Ma il suo ricordo non è bastato a tenere in vita le case che lo onoravano. I lavori di costruzione, iniziati con slancio, furono interrotti dallo sbarco alleato in Sicilia: un colpo da cui il progetto non si riprese mai davvero.

Dagli anni Sessanta agli anni Novanta

Ci furono tentativi di riportare vita tra quelle mura, soprattutto negli anni Sessanta e Settanta. Una scuola elementare ancora aperta, qualche celebrazione religiosa, persino la presenza di monache che provarono a rendere la zona un punto di riferimento per i bambini. Per un breve periodo sembrò che la comunità potesse resistere.

Ma fu solo un’illusione: negli anni Ottanta la gente abbandonò definitivamente il borgo, lasciandolo in balia dell’erba alta, dei ladri di materiali e del vento che corre libero tra finestre senza vetri. Fino agli anni Novanta c’era chi tornava per celebrare un matrimonio o una festa di paese, quasi a dire “siamo ancora qui“.

Casa abbandonata
Interno di una casa abbandonata – radiocittadelcapo.it – Fonte: Pixabay

Gli anni Duemila e la fine del borgo in Sicilia

Poi più nulla. Nel nuovo millennio anche la chiesa, cuore pulsante del villaggio, ha ceduto: il crollo di parte della struttura ha sancito la morte simbolica di Borgo Guttadauro.

Oggi restano solo macerie e silenzio. Passeggiare tra le sue strade significa entrare in un film post-apocalittico: edifici pericolanti, porte divelte, scritte sui muri che non hanno più nessuno da spaventare. Eppure, qualcosa si muove. Nel 2020 la regione siciliana ha annunciato l’intenzione di includere il borgo in un piano di recupero, per trasformarlo da ferita aperta a memoria viva. Per ora Borgo Guttadauro però resta un fantasma: un promemoria di ciò che poteva essere e non è mai stato.