Ultim’ora – Chiuse le SCUOLE in Italia | I genitori non ne sapevano nulla, porte chiuse e luci spente ovunque

Scioperanti in corteo - radiocittadelcapo.it - Fonte: StockAdobe
Il paese totalmente bloccato per uno sciopero generale che ha coinvolto milioni di persone: e il preavviso è stato davvero minimo per le scuole chiuse.
Venerdì 3 ottobre, all’orario d’ingresso, migliaia di famiglie si sono trovate davanti ai cancelli chiusi e luci spente. Nessun avviso chiaro, solo messaggi frammentari e la sorpresa generale: le scuole in tutta Italia erano ferme per sciopero.
L’origine della vicenda è una concatenazione di annunci confusi. Lo S.I. Cobas, inizialmente, aveva proclamato uan mobilitazione limitata al settore dell’istruzione, senza destare particolare attenzione. Tutto sembrava sotto controllo finché, nella serata di mercoledì 1 ottobre, la CGIL ha proclamato a sorpresa lo sciopero generale nazionale per il 3 ottobre, estendendo la protesta a quasi tutti i comparti.
Troppo tardi perché i dirigenti scolastici potessero informare efficacemente le famiglie. Il risultato è stato un risveglio caotico ma anche, inaspettatamente, solidale. Molti genitori, pur tra difficoltà minuto, hanno espresso comprensione verso chi ha scelto di fermarsi.
In molti casi hanno manifestato apertamente la loro solidarietà con le motivazioni dello sciopero, che andavano ben oltre il mondo della scuola. La protesta è nata come gesto di opposizione all’attacco israeliano contro la Gobal Sumud Flottilla e più in generale contro la guerra a Gaza.
Le motivazioni dello sciopero
I sindacati promotori hanno chiesto la fine delle operazioni militari, la sospensione delle forniture d’armi italiane e la rottura dei rapporti con Tel Aviv. “Non possiamo restare in silenzio di fronte a un popolo affamato e bombardato“, si legge nel comunicato CGIL. L’Autorità di garanzia sugli scioperi ha giudicato l’astenzione “illegittima” per il mancato preavviso di dieci giorni, ma i sindacati hanno ribattuto che la gravità degli eventi giustifica l’urgenza.
La FLC-CGIL parla di “partecipazione straordinaria”, con oltre due milioni di persone in piazza secondo i sindacati, e numeri più bassi – circa 500 mila – stimati dal Viminale.

Una prova di forza pacifica ecco perché le scuole chiuse
Le manifestazioni, pacifiche e molto partecipate, hanno unito insegnanti, studenti e famiglie in un unico fronte. Da Milano a Palermo, i cartelli riportavano parole di pace e richieste di giustizia per Gaza. In molti hanno paragonato l’atmosfera a quella del film “V per vendetta“, dove il gesto collettivo diventa atto di resistenza morale.
Alla fine, la chiusura improvvisa delle scuole ha rivelato qualcosa davvero più profondo: un Paese che, pur colto di sorpresa, ha scelto di schierarsi unito dalla parte di chi rifiuta l’indifferenza.