Bologna 25 lug- Uccidevano gli animali e poi si facevano le foto con i cadaveri. Una sorta di macabri “selfie” che sono serviti come prova per incastrare due bracconieri denunciati dalle polizie provinciali di Bologna, Firenze e Prato alla fine di un’attività d’indagine durata un anno. Uno dei bracconieri è toscano, l’altro che aveva il ruolo di basista è invece del bolognese.
Le foto sono state trovate, all’interno di una macchina digitale, durante il blitz compiuto dagli agenti nelle abitazioni e nei luoghi a disposizione degli indagati. Tra le foto anche una in cui il nasisa stava squartando un maschio di cervo nobile. A Camugnano, all’interno del parco dei Laghi, c’era il luogo dove la carne della selvaggina abbattuta veniva macellato. Sono stati sequestrati due silenziatori per armi da fuoco, quattro balestre con dardi e lame a rasoio, puntatori laser, visori notturni e una grossa trappola per catturare istrici, munizioni e crani di ungulati.
L’indagine, coordinata dalla pm Beatrice Ronchi, è partita dopo che nel luglio 2013 un fotoamatore che si trovava nel parco dei laghi di Suviana e Brasimone mentre aspettava di fotografare un cervo si è invece imbattuto nel bracconiere che col fucile silenziato stava cercando la selvaggina per ucciderla.
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