Bologna 23 giu. – In 13 mesi non è cambiato nulla, i 51 facchini licenziati da Sgb sono ancora in attesa della firma dell’accordo per la ricollocazione e minacciano di tornare ai cancelli di Granarolo e interporto. Questo è ciò che scrive il sindacato SiCobas in una lettera al Prefetto Ennio Maria Sodano, in merito alla vertenza che li contrappone a Legacoop e Cogefrin.
Il consorzio Sgb gestiva in appalto i magazzini di Granarolo e Cogefrin e lì, davanti ai cancelli, i facchini hanno portato avanti una dura lotta contro i licenziamenti bloccando i camion in arrivo e in partenza.
Un accordo sul piatto sembrava ci fosse ma per il sindacato di base è ancora tutto molto vago. I SiCobas riportano la disponibilità di Legacoop ad un accordo economico, “senza indicare un posto dove ricollocare i 28 lavoratori ancora senza occupazione“. Cogefrin invece sembra essere intenzionata, sempre stando alla lettera, a proporre una ricollocazione di 8 lavoratori e il pagamento di due esodi.
Tiziano Tassoni di Legacoop, spiegano ancora i SiCobas, propone ore di firmare in sede prefettizia un documento in cui si promette entro fine luglio la ricollocazione dei dipendenti licenziati. Ma, dicono, è “una promessa generica”.
I SiCobas chiedono di avere la certezza della ricollocazione per 37 facchini (9 di loro già riassunti), oppure porteranno “un presidio di fronte ai cancelli Granarolo”.
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