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Terremoto. “Prendere le buone pratiche dell’Emilia”

Bologna, 20 mag. – Il prefetto Franco Gabrielli e il commissario Vasco Errani sono d’accordo: bisogna mettere ordine nelle normative che regolano il sistema della protezione civile. “Non immagino che ci sia un modello valido per tutti”, ha spiegato Gabrielli, che oggi è intervenuto alla riunione del Comitato istituzionale e di indirizzo per la ricostruzione, a due anni dalla prima scossa di terremoto che ha colpito l’Emilia. Risponde così il prefetto a chi gli chiede se il modello Emilia è esportabile; per lui, invece, ha senso fare riferimento alle buone pratiche sperimentate nella “palestra” emiliana, calibrandole su altri contesti, per non rischiare di mettere “una toppa nuova su un vestito vecchio”.

Il terremoto emiliano “non è stata una disgrazia di serie B”, assicura Gabrielli, “perché c’era un territorio preparato, amministratori capaci, un’attenzione non scontata”.

Ora l’Emilia aspetta un miliardo per completare le opere pubbliche e un provvedimento per introdurre una fiscalità di vantaggio finalizzata a rivitalizzare le attività produttive e commerciali nei centri storici colpiti dal sisma. “Puntiamo nel giro di alcuni mesi di raggiungere anche questi due punti che ci mancano”, ha detto oggi il presidente della Regione e commissario.

Sono in arrivo anche risorse per la tromba d’aria e l’alluvione che ha colpito l’Emilia, “c’è il decreto, nei prossimi giorni faremo gli atti relativi al riconoscimento dei danni ai privati, sia imprese che cittadini”, ha detto Errani, annunciando per giugno i cantieri per la messa in sicurezza degli argini del Secchia.

Il bilancio a due anni dal sisma parla di 4 miliardi impegnati, sette famiglie su dieci tornate a casa e una riduzione dei lavoratori in cassa integrazione da 40 mila a 215. E anche di 32 milioni raccolti attraverso la solidarietà di singoli, enti, associazioni, scuole, che hanno permesso di sostenere 67 progetti. Da oggi chi ha sostenuto con una donazione (anche via sms o partecipando ai due concerti per l’Emilia) la ricostruzione potrà sapere esattamente cosa ha contribuito a realizzare, grazie al sito donazionisisma.it.

Sono ancora quindicimila le persone fuori casa, un terzo degli sfollati. “Lavoriamo per il loro rientro a casa entro il 2015”, ha detto Paola Gazzolo, assessore alla Sicurezza territoriale.

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