Bologna, 15 apr. – “Chiedo scusa di quanto accaduto” sul rapporto Ichese. Ma Vasco Errani, nel momento in cui si assume le responsabilità della mancata diffusione della relazione sui possibili fattori umani del terremoto, rivendica la sua “buona fede“.
Quando è arrivata la relazione, confida nell’aula dell’Assemblea legislativa, “mi sono interrogato, perché non mi dava risposte risolutive“. Non poteva insomma uscire così com’era “per non ingenerare allarme“. Io, ha scandito Errani, “non rinuncio a ricomporre una relazione tra conoscenza e la decisione, pagherò ma non rinuncio”. Ma, appunto, il presidente rivendica la buona fede di fronte alle critiche dei consiglieri, “non posso essere contemporaneamente furbo e stupido”. La commissione, ha anche ribadito Errani, l’abbiamo voluta noi. Non esiste una mia parola di sottovalutazione del problema. Lo abbiamo fatto per il giusto diritto e dovere di avere delle risposte”. Il presidente e commissario al terremoto sottolinea inoltre le “posizioni radicalmente differenti” nel mondo scientifico, “persino in Olanda hanno adottato una soluzione non di chiusura ma di riduzione”. Scegliendo di approfondire “abbiamo fatto una cosa nuova e rischiosa”.
“Sentire parlare di trasparenza è indecente” attacca il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Andrea Defranceschi.
Terremoto e attività umana. C’è correlazione statistica, non causalità
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