Bologna, 15 apr. – Dopo le polemiche e l’annuncio delle proteste, la giunta Errani riferisce di fronte all’assemblea regionale. Il tema è quello del possibile collegamento tra il sisma emiliano del 2012 e l’attività estrattativa presente in regione. A parlare l’assessore Paola Gazzolo, assessore alla sicurezza territoriale e alla protezione civile.
Queste le sue parole:”
“L’attività sismica immediatamente precedente il 20 maggio e l’evento del 20 maggio – legge Gazzolo dal rapporto Ichese – sono statisticamente correlate con l’aumento dell’attività di estrazione e reiniezione di Cavone. Quindi non può essere escluso che queste azioni in una regione tettonicamente attiva possano aver contribuito, aggiungendo un piccolissimo carico, all’attivazione di un sistema di faglie che aveva già accumulato un sensibile carico tettonico e che stava per raggiungere le condizione necessaria a produrre un terremoto. Non è possibile escludere ma neanche provare che le azioni di sfruttamento del sottosuolo possano aver contribuito ad innescare l’attività sismica”.
Il rapporto completo della commissione Ichese
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Nel rapporto Ichese si parla dunque di correlazione: più aumentava l’attività estrattiva a Cavone più aumentava l’attività sismica. Questo dicono i dati, il che di per sé non significa ci sia necessariamente un rapporto di causa effetto tra l’attività umana e il sisma. “Non è possibile escludere né provare”, spiegano gli esperti che hanno stilato il rapporto Ichese. Insomma, la causalità potrebbe anche esserci, ma servono più dati, più monitoraggio, e soprattutto un modello fisico capace di spiegare il collegamento. Bisogna dimostrare l’ipotesi e trovare un nesso che leghi due serie di valori (attività sismica da una parte, attività estrattiva dall’altra) che aumentano in parallelo ma che potrebbero essere anche del tutto non collegate . C’è di più: l’attività al campo di Cavone non ha causato un terremoto (e su questo i tecnici sono sicuri), al massimo l’ha innescato. La classica goccia che fa traboccare il vaso dunque. La differenza è importante. Per quanto piccola, dice Gazzolo, l’attività umana potrebbe eventualmente (ed è ancora da provare) aver avviato una serie di reazioni fino ad arrivare al sisma, ma questo in “sistema di faglie” già pronto al terremoto e “che aveva già accumulato un sensibile carico“.
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