Bologna 7 gen. – Per avere accesso ai fondi del Ministero della Cultura, i bilanci delle fondazioni lirico sinfoniche devono essere a posto. Il rosso del Teatro Comunale di Bologna deve scomparire se la Sovrintendenza punta agli 8 possibili milioni stanziati dalla legge Bray. Da qui il piano di risanamento che deve portare al pareggio di bilancio strutturale nel 2016, attraverso soprattutto il pensionamento maturato da 21 lavoratori. Il che significa 261 dipendenti, invece di 282, con un risparmio di 1,2 milioni. Che però non basta. Si elimineranno premi di produzione e si andrà a rincontrattare il mutuo di 10 milioni acceso nel 1999.
Un’operazione complessa che dovrà avere il voto favorevole dei lavoratori mercoledì 7 gennaio, poi quella del Consiglio d’Amministrazione dell’8 gennaio, infine il piano di risanamento sarà inviato al ministro Massimo Bray. Se sarà ritenuto credibile e sostenibile, il Comunale entrerà nel novero delle fondazioni liriche che riceveranno il finanziamento straordinario.
I sindacati hanno anche spinto per un verbale d’intesa, già siglato, che pone un tetto per i cachet del personale esterno e una strategia di rilancio del teatro. “Non c’è nulla di automatico”, spiega Antonio Rossa della Slc-Cgil, se gli si chiede quando potrebbero arrivare i fondi nazionali.
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