Bologna, 27 lugl. – In vista delle celebrazioni per il 35esimo anniversario della strage del 2 Agosto a Bologna, l’associazione de familiari delle vittime lancia una raccolta firme on line per chiedere al governo di rispettare gli impegni presi sui risarcimenti, introduzione del reato di depistaggio, pubblicazione dei documenti sulle stragi. E il sindaco di Bologna, Virginio Merola, fa sapere che la firmerà, confermando il suo pieno appoggio alle richieste dell’associazione. “Lo farò e mi auguro che lo facciano tanti cittadini. Chiediamo al governo il rispetto degli impegni che ha preso”, spiega Merola.
“Il nostro obiettivo non è fare polemica. Vogliamo solo che le promesse fatte dai ministri in occasione delle celebrazioni vengano mantenute”, scandisce Paolo Bolognesi, senatore del Pd e presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage alla Stazione, puntando il dito nei confronti dei ministro Graziano Delrio e Giuliano Poletti, gli ultimi a prendersi degli impegni nei confronti delle famiglie delle vittime. “Queste ricorrenze non sono un momento per essere fotografati. Non si può venire qui a fare una bella figura con promosse che non puoi o non vuoi mantenere“, accusa Bolognesi. “Il percorso della legge sul reato di depistaggio doveva avere una corsia preferenziale, invece ha avuto un iter a ostacoli – nota il parlamentare – ci sono dei problemi politici legati alla maggioranza. Pd, M5s e Sel dicono di sì, ma il resto dei partiti vota no. Vuol dire che ci sono dei problemi all’interno della maggioranza nel far passare la legge”. Il riferimento è, per esclusione, al ruolo degli alfaniani di Ncd. C’è poi la questione della cosiddetta ”direttiva Renzi” sui documenti da desecretare che “non viene applicata bene”, evidenzia Bolognesi.
“Serve un cambio di passo da parte delle istituzioni nazionali sulle questioni sollevate dalle associazioni. Rispettare gli impegni è fondamentale per un governo democratico”, insiste Merola, osservando come la recente sentenza sulla strage di Piazza della Loggia a Brescia (con la condanna dell’ex ispettore veneto di Ordine Nuovo, Carlo Maria Maggi, e dell’ex fonte Tritone dei servizi segreti Maurizio Tramonte) conforta la città nell’impegno per arrivare “alla verità storica e giudiziaria” della strage di Bologna con l’individuazione dei mandanti dell’attentato. Intanto, l’assessore regionale alla Legalità e alla cultura, Massimo Mezzetti, fa sapere di aver sottoscritto “immediatamente” la petizione. “La Regione è al fianco delle istituzioni nell’impegno per tenere viva la memoria”, assicura l’assessore.
Intantoè confermata la partecipazione del presidente del Senato, Pietro Grasso, alla cerimonia di commemorazione di domenica. Grasso arriverà direttamente in stazione e parlerà dal palco di piazza Medaglie d’oro. “Abbiamo chiesto la presenza di un rappresentante del governo, attendiamo la risposta”, afferma Merola, confermando che al momento non si sa ancora se e quale ministro presenzierà all’incontro nella sala del Consiglio comunale con i familiari delle vittime previsto dalla scaletta delle celebrazioni.
Scaletta che, più o meno, ricalca quella degli anni scorsi, con l’arrivo delle staffette podistiche, il ricordo in Comune, la sfilata lungo via Indipendenza fino alla stazione, gli interventi dal palco, la partenza del treno per San Benedetto Val di Sambro dove si ricordano le vittime degli attentati all’Italicus e al rapido 904, la celebrazione della Messa di San Benedetto con monsignor Giovanni Silvagni (Dire).
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