Bologna, 1 lug. – “I mandanti avranno un volto”. Trapela fiducia, quest’anno, dal manifesto scelto dall’associazione dei familiari delle vittime per celebrare il 34esimo anniversario della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980. Come ogni anno, la foto è quella della lapide che in stazione riporta i nomi delle vittime. “Strage fascista alla stazione di Bologna”, è la frase che campeggia nella parte superiore del manifesto, seguita da “85 morti e 200 feriti”. In basso, il messaggio che cambia ogni anno e che per il 2014 recita: “Le vecchie coperture sono cadute. Si aprono gli archivi segreti della Repubblica. I mandanti avranno un volto. I responsabili politici dovranno spiegare l’omertà”.
Nel riferimento agli “archivi segreti” riecheggia la direttiva firmata dal premier Matteo Renzi, lo scorso aprile, che ha disposto la declassificazione degli atti relativi ai fatti del 2 agosto ma anche ad altre stragi italiane come Ustica, l’Italicus, piazza Fontana, piazza della Loggia e Rapido 904.
“Adesso non ci sono più scuse; adesso è tutto visibile, è tutto accessibile e bisogna che i Tribunali richiedano le carte e affrontino determinate faccende fino in fondo”. Bolognesi incalza il Governo ad essere ”conseguente”. “Le direttive vengono firmate, ma poi viaggiano sulle gambe delle persone: se cadano tutte le scuse e gli appoggi politici a chi ha commesso o commissionato quella ”roba” lì”, ovvero i mandanti della strage, per Bolognesi “bisogna aprire anche una stagione diversa e allontanare da certe strutture, come i Servizi segreti, coloro che sono collegati a quella stagione e insediare al loro posto persone che abbiano una nuova credibilità”
Bolognesi è impegnato alla Camera per l’approvazione la sua proposta di introdurre il reato di depistaggio del Codice penale. Su questo, la commissione Giustizia di Montecitorio ha avviato una indagine conoscitiva. E così mercoledì scorso, sulla proposta di Bolognesi, si sono ascoltati i pareri di Armando Spataro, sostituto procuratore di Milano, Fabio Repici, avvocato, Roberto Scarpinato, procuratore generale alla Corte d”appello di Palermo, e Andrea Pertici, ordinario di diritto costituzionale all’Università di Pisa. Hanno risposto alle domande dei parlamentari (tra cui quelle dello stesso Bolognesi e della grillina Mara Mucci). Entro l’8 luglio potranno essere presentati gli emendamenti alla proposta di Bolognesi. In commissione, riferisce Bolognesi parlando alla ”Dire”, “tutti hanno detto che si tratta di una proposta interessante, pur con valutazioni diverse. Ad esempio: il furto dell”agenda di Borsellino di per sè è una reato da poco, però il fatto che sia stata trafugata e nascosta è un aspetto decisivo e di ben altro peso…”. Seppur a rilento, dunque, la proposta avanza e Bolognesi confida ancora di vederla approvata entro metà luglio alla Camera per poter poi annunciare il 2 agosto che l’impegno preso un anno fa in piazza a Bologna è stato portato avanti e onorato. Sulla partita degli indennizzi previdenziali e contributivi, invece, la matassa è ancora ingarbugliata, “ma spero di poter risolvere anche quella”, auspica Bolognesi.
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