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Strage 2 Agosto. Bolognesi: “Pericolo depistaggi più forte che mai”

Bologna, 30 lug. – “Siamo più vicini alla verità”, dice Paolo Bolognesi a 38 anni dalla strage della stazione di Bologna. “Ma c’è il rischio di depistaggi, oggi molto più pesante che in passato”, aggiunge il presidente dell’Associazione familiari vittime del 2 agosto. Il ragionamento di Bolognesi, oggi in conferenza stampa per presentare il 2 agosto di quest’anno, è semplice: “Ci sono stati depistaggi pesantissimi quando si indagava sugli esecutori materiali, oggi si indaga sui mandati e c’è la possibilità di fare un salto di qualità eccezionale, ci sono possibilità notevoli ma resta il fatto che dal 207 ad oggi come associazione abbiamo dovuto lavorare in maniera massiccia per fare in modo di non tornare indietro rispetto a quanto raggiunto”.

“Noi – ha continuato Bolognesi – abbiamo sempre guardato i fatti: dal 1980 ad oggi Governi ne abbiamo avuti di tutti i tipi e direi che abbiamo avuto scontri con tutti. Non è che il Governo ‘Lega-5 Stelle’ possa dare più garanzie o meno: noi le stesse richieste che abbiamo fatto agli altri governi le abbiamo fatte anche a loro. Adesso vediamo come si comportano”. E’ questa la posizione dell’associazione dei familiari delle vittime della Strage di Bologna, espressa dal presidente Paolo Bolognesi, in vista delle commemorazioni del 38/o anniversario. Per giovedì hanno annunciato la presenza il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e il sottosegretario Michele Dell’Orco, esponenti M5s come anche il presidente della Camera Roberto Fico, da cui si attende ancora una risposta sulla partecipazione. “La prima volta di un ministro della Giustizia – ha detto Bolognesi a margine della conferenza stampa di presentazione delle iniziative – è un fatto importante, un aspetto di vicinanza nel momento in cui ci sono il processo a Gilberto Cavallini e l’inchiesta sui mandanti. Credo che sia importante per la ricerca della verità, che non deve essere solo dei familiari delle vittime, ma di tutta la Nazione”. Sulle altre richieste, ad esempio sul tema dei risarcimenti o della digitalizzazione degli atti giudiziari, “aspettiamo il Governo alla prova dei fatti”. Lo scorso anno per protesta contro le “promesse non mantenute”, l’associazione dei familiari delle vittime abbandonò il Consiglio comunale quando iniziò il suo intervento l’ex ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti.

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