Bologna 5 gen. – L’accusa per Rosangela Piredda è omicidio aggravato. La sera di sabato, verso le 23,30, ha ucciso il marito colpendolo con un pesante vaso di cristallo e poi con un coltello e una forbice. Poi ha telefonato al figlio, insieme a lui ha aspettato l’arrivo dei carabinieri, seduta accanto al corpo di Roberto Belletti, nel loro appartamento di Via Panigale. Dopo un lieve malore e una visita all’ospedale, la donna è stata portata in carcere. Mercoledì ci sarà l’udienza di convalida dell’arresto davanti al giudice.
Rosangela, 70 anni proprio due giorni fa, ha raccontato ai carabinieri di Borgo Panigale la sua storia: la cronaca della sera dell’omicidio ma anche la sua vita con Roberto Belletti, 68 anni. Ha raccontato 48 anni di vita comune fatta di liti continue, insulti e botte che hanno reso il suo matrimonio un inferno. In casa sono stati trovati diversi referti medici, anche di anni fa, legati a ingressi al pronto soccorso per traumi e ferite. Ma Rosangela non aveva mai denunciato le violenze, spiegandoli come incidenti domestici. Nel 2003 era caduta dalla finestra, una caduta spiegata come tentato suicidio. Ora la donna ha spiegato che era stato il marito a spingerla.
I due vivevano come separati in casa da anni. Questa volta il litigio, ha raccontato Rosangela Piredda, era nato dal fatto che l’uomo non voleva prendere gli ansiolitici previsti dalla sua cura. Lui ha cominciato ad insultarla e prima che la picchiasse, lei ha reagito colpendolo.
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