Bologna – Vedere, o meglio, percepire lo spazio attorno a noi attraverso il suono, come fanno i pipistrelli con il sonar. E’ l’idea che sta alla base di SoundSight Training, una app di realtà virtuale acustica.
E’ uno strumento educativo pensato per i non vedenti, grazie al quale è possibile fare degli esercizi di orientamento comodamente a casa propria, una palestra del suono personale.
Il progetto ha i piedi in svizzera, al Cern di Ginevra, dove si sono incontrati i promotori: Irene Lanza, CEO della strart up, Marco Manca (italiano, medico, 37 anni, lavora ancora al Cern) e Henrik Kjeldsen (ingegnere informatico tedesco di 37 anni che nel frattempo si è trasferito a San Francisco per lavoro). Dopo alcuni test, ora il loro obiettivo è rendere ora questa applicazione libera e opensource. Per questo è partita online una campagna di crowfunding sulla piattaforma Kickstarter, con l’obiettivo di raccogliere i 250.000 euro necessari.
Grazie a SoundSight ogni non vedente può entrare dentro una realtà virtuale e usare il suono per imparare a ecolocalizzarsi, attraverso l’allenamento. E tra le persone che hanno provato per prime l’applicazione c’è una persona che di allenamenti se ne intende, la campionessa di nuoto alla paralimpiadi Cecilia Camellini.
Ma chiunque può imparare a ecolocalizzarsi, imparare ad orientarsi ad occhi chiusi, non solo i non vedenti. Come un allenamento jedi!
Irene Lanza, CEO di SoundSight ospite a Pensatech
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