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Sorge live a Maps: parole, elettronica e un po’ di hip-hop

17 giu. – Il secondo live radiofonico dei Sorge, dopo uno showcase negli studi di Radio Popolare, si è svolto l’altroieri a Maps: la band formata da Mimì Clementi e Marco Caldera ha debuttato con La guerra di domani a febbraio. Da allora il duo ha portato l’album in giro per l’Italia: “Abbiamo imparato a suonarlo dopo averlo registrato”, ha raccontato Clementi ai nostri microfoni, confessando che suonare sul palco un pianoforte invece del basso con cui siamo abituati a vederlo insieme ai Massimo Volume gli dà un po’ di tensione che a volte si trasforma in energia. La stessa che abbiamo visto sprigionarsi sul palco del Bioparco mercoledì, quando il duo si è esibito (insieme a Francesca Bono degli Ofeliadorme, voce presenta anche sul disco) in occasione della rassegna musicale del Biografilm. Di fronte a loro un pubblico variegato: “Una parte del nostro pubblico è certamente quello dei Massimo Volume, ma spero ci sia anche qualcuno che abbiamo guadagnato: è vario, trasversale sull’età. E questo non può che farmi piacere”, ha continuato Emidio. Il pubblico è più distratto? “Sì, ora c’è l’aggravante degli smartphone“, ha continuato Clementi, aggiungendo con un mezzo sorriso che è stata distratta da messaggi e altro persino sua sorella in occasione di un live dei Sorge a San Benedetto del Tronto. L’appello all’attenzione rivolto in onda al pubblico del Cavaticcio è stato rinforzato dai nostri ospiti: “Abbiamo pure le immagini proiettate dietro di noi”!

Nell’intervista sul disco di qualche mese fa avevamo parlato di un’influenza hip-hop nelle basi e nel flow delle parole: c’è spazio anche per improvvisare? La risposta di Clementi è secca: “No, posso variare qualcosina, ma non riuscirei mai a inventarmi delle rime lì per lì”. Con Caldera abbiamo parlato degli arrangiamenti dei pezzi dal vivo: “Ho dovuto cambiare alcune cose, cambiare delle strutture e ho spinto sul lato hip-hop, giocando di più rispetto al disco, usando macchine diverse”. I nostri ospiti ci hanno anche dato le loro impressioni sul suonare d’inverno o d’estate, nei club o all’aperto: “Con i Massimo Volume e con i Sorge ci siamo abituati che funzioniamo meglio d’inverno: magari è così, perché ci vuole un certo raccoglimento, ma da spettatore amo i concerti che si tengono d’estate, all’aperto, all’ora del tramonto“. L’altroieri i Sorge hanno suonato con il buio, ma comunque ci hanno regalato due pezzi nuovi creati dopo la chiusura de La guerra di domani, che usciranno a settembre.

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