Soufiane, seduto in poltrona in uno degli appartamenti ricavati nello stabile ex Telecom di via Fioravanti a Bologna
Bologna 10 mar.- Vorrebbe riprendere a studiare e specializzarsi in pasticceria perchè gli piace molto fare le torte. Soufiane chiama l’occupazione di via Fioravanti all’ex Telecom “la lotta”e ringrazia “la lotta” perchè adesso ha una casa. Qualche giorno fa ha commosso tutta l’assemblea che gestisce il grande spazio in Bolognina e si trova proprio davanti al nuovo Comune. Ha raccontato la sua vita per circa un anno. Da quando con il fratello è stato sfrattato, ha dormito in case abbandonate e in stazione: “Ho visto di tutto”, spiega. Ma ha troppo pudore che, per farsi raccontare qualcosa di più, si deve strappargli le parole di bocca. Soufiane ha 22 anni, “sono arrivato qui a 15 anni per andare a vivere da mio fratello, andare a scuola e giocare a calcio”. Poi la vita ha preso un’altra piega e la scuola l’ha dovuta lasciare: “Non riesci a studiare se non hai una casa”. Momentaneamente fa piccoli lavoretti soprattutto di volantinaggio.
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Con la risolutezza che si può avere, forse, solo a 20 anni ripete che dall’Ex Telecom “lui non se ne andrà”, “solo la morte mi può portare via”. Adesso ha una stanza per sè ma qui ha trovato molto di più: “ho trovato anche una famiglia”. Soufiane risponde che i suoi genitori sanno che sta occupando e che avevano anche saputo che per un periodo aveva dormito in stazione. I parenti gli avevano chiesto di tornare a casa ma lui spiega che “non sarebbe venuto qui”. Adesso non è il momento per Soufiane di tornare in Marocco, “più avanti forse”.
Adesso per Soufiane il problema principale è la residenza. Per iscriversi a scuola e avere i documenti serve infatti la residenza e in quanto occupante non la può ottenere. E’ uno dei punti più contestati del piano casa del governo Renzi. E proprio al presidente del Consiglio questo ragazzo si appella: “Chiedo al governo Renzi di mettersi nei nostri panni, qui con me ci sono storie molto più complicate della mia”.
“Soufiane come lo vedi il tuo futuro?” “Io lo vedo ma prima devo risolvere questi problemi, io i progetti ce li ho”. E continua, a testa bassa, a spostare dei piccoli pezzi di carta sul tavolo come ha fatto durante tutta l’intervista.
Damiana Aguiari e Giusi Marcante
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