29 apr. – A quasi un anno dal terremoto dell’Emilia, la soprintendente regionale per i Beni culturali e paesaggistici Carla Di Francesco corregge la stima dei beni culturali danneggiati: non 2 miliardi, ma senz’altro più di 1 un miliardo. Sono circa 1.600 (più o meno altrettanti i beni pubblici e privati), comprese 532 chiese dentro e fuori l’area del cratere.
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“Stiamo lavorando con gli uffici del commissario, della Regione, delle diocesi e con il coordinamento dei Comuni al programma degli interventi di ricostruzione, ai sensi della legge 16 del 2012″, ha spiegato questa mattina Di Francesco. A novembre è stato completato il recupero delle opere d’arte dentro le chiese danneggiate. Nei cantieri finora aperti sono state fatte le opere di messa in sicurezza, rimozione delle macerie e coperture provvisorie; fra i siti più importanti la sovrintendente cita S. Francesco a Mirandola, finanziata dal ministero, e quella del duomo sostenuta dai fondi del commissario. Cantieri anche in 30 chiese poco danneggiate e altrettanti in fase di autorizzazione.
Di Francesco ha fornito queste informazioni a margine della conferenza stampa che si è svolta questa mattina nella sede dell’Arcidiocesi di Bologna per presentare un protocollo sull’alienazione dei beni ecclesiastici costruiti più di 70 anni fa. La novità dell’accordo siglato con via Altabella, e presentato insieme al cardinale Carlo Caffarra, è la possibilità di presentare la richiesta di messa in vendita nello stesso momento in cui viene fatta la verifica di interesse culturale, prevista per legge.
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