Bologna, 30 giu. – Ventidue milioni di euro di base d’asta con offerte al ribasso, 450 tra educatori e assistenti, migliaia di bambini da assistere. Sono i numeri del bando indetto dal Comune di Bologna per assegnare i servizi cittadini in materia di integrazione scolastica e disabilità. Un bando che fa paura alle coop e ai sindacati, che parlano in prospettiva di precarietà ancora più diffusa, e infatti la Cgil ha manifestato in piazza Re Enzo. Le coop invece, sotto il cappello dell’Alleanza delle cooperative di Bologna, hanno scritto al sindaco e all’assessore Pillati chiedendo modifiche al bando, che però è già stato pubblicato e scadrà il 15 luglio.
Il problema sta nel meccanismo del bando, che premia fortemente l’offerta economicamente più bassa assegnando 30 punti su 100 a chi proporrà la gestione del servizio più economica (per le casse del Comune). E così i 22 milioni che Palazzo d’Accursio mette a disposizione del vincitore saranno in realtà di meno, perché proprio sul prezzo si scatenerà una competizione al ribasso. Risultato? Sia coop che sindacato concordano: ci saranno problemi a rispettare i minimi tabellari degli stipendi e la qualità del servizio offerto ai bambini ne soffrirà. Per questo entrambi, sindacati e alleanza delle cooperative, chiedono al Comune di mettere mano al testo del bando.
Quella gara, si legge in una lettera inviata il 26 giugno a Palazzo D’Accursio da Emanuele Monaci (Agci), Matteo Manzoni (Confcooperative Bologna) Tiziano Tassoni (Legacoop) “dà rilievo principalmente, se non esclusivamente, al ribasso in termini economici” e “non rispetta i tabellari provinciali minimi“.
La lettera delle coop al Comune di Bologna
Fossero rispettate le tabelle provinciali che prevedono costi generali per il servizio al 10%, ragiona Agi, il costo orario per le 45.258 ore che il bando prevede alla voce “assistenza alunni disabili” sarebbe di 19 euro e 66 centesimi, contro i 18,45 previsti dal bando. Un risparmio per il Comune di un euro e 21 centesimi ad ora, in tutto quasi 55 mila euro per il settore specifico. E così via per le varie voci. Sulle oltre 300mila ore di lavoro annue previste dal bando il risparmio complessivo per il Comune di Bologna sarà di almeno 1 milione e 440mila euro. Senza considerare che la cifra di riferimento, 22 milioni di euro, è la base d’asta su cui ci saranno i ribassi.
“Magari non subito, ma saranno colpiti i lavoratori”, spiega Simone Raffaelli della Fp-Cgil. Come? “Ad esempio con tagli ai buoni pasto, ai premi di risultato e ad altri istituti contrattuali come i rimborsi chilometrici. Benefit non stabiliti dalla contrattazione nazionale, ma discussi a livello provinciale”. “E’ un meccanismo perverso – spiega Raffaelli – perché l’amministrazione chiede di rispettare il contratto nazionale, dall’altro le risorse scenderanno. Se ci sarà una crisi ce ne accorgeremo nei prossimi anni, e ad affrontarla non sarà l’amministrazione di Bologna ma i sindacati”.
Intanto oggi (30 giugno) scade la cassa integrazione in deroga concessa agli educatori della coop Quadrifoglio che durante l’anno lavorano nel settore scolastico dell’handicap, e che a giugno si vedono interrompere i contratti. Un problema che interessa circa 300 persone. “Da domani saranno senza lavoro – conclude Raffaelli – i più fortunati per luglio e agosto troveranno un qualsiasi lavoro pagato decentemente, gli altri invece troveranno lavoro nei centri estivi e si vedranno dimezzare lo stipendio. Lo abbiamo sempre detto: è un problema d’equità“. Vista la situazione difficilmente i sindacati saranno accontentati nelle loro richieste. Da tempo Usb e Cgil chiedono stipendi e diritti garantiti anche in estate. “Visto quel che sta succedendo l’obiettivo è lontano. E per questo ci aspettiamo che la politica intervenga”, spiegano dalla Cgil.
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