Seribo: “La rondella non arriva da noi”. E la Procura apre un’inchiesta

Bologna 30 gen.- Dopo che il caso della rondella di ferro, ritrovata da un bimbo della scuola materna Rocca in una crocchetta di verdure, è esploso Seribo (società partecipata dal Comune di Bologna e da Camst ed Elior-Concerta come soci privati) ha comunicato l’esito dell’ispezione al centro pasti di via Erbosa dove il cibo è stato preparato. “Dopo le verifiche riteniamo altamente improbabile che la contaminazione col corpo estraneo sia avvenuta durante la preparazione e il confezionamento del pasto”. L’assessore alla scuola del Comune Marilena Pillati ha spiegato in una nota che la società dovrà valutare tutte le possibilità fino a capire se esistono gli estremi per una possibile denuncia: “Il fatto accaduto è molto grave e nulla deve essere escluso”. Intanto la procura ha aperto un’inchiesta: il procuratore aggiunto Valter Giovannini, coordinatore del gruppo sanità pubblica, ha aperto un fascicolo a carico di ignoti in cui si ipotizza il reato di preparazione e somministrazione di alimenti in cattivo stato di conservazione. Sono stati acquisiti articoli di stampa e disposti accertamenti del Nas.

Seribo ha diffuso gli esiti delle verifiche che, ha spiegato l’azienda in una nota, ha avviato immediatamente dopo che è tornata dalla scuola oltre che la pappa avanzata anche la rondella di ferro. Sono state verificate le macchine utilizzate per preparare le crocchette (erano crocchette di ricotta con verdure) ed è stato escluso che manchi qualche pezzo, inoltre la rondella non apparterrebbe a nessun macchinario in essere al centro pasti Erbosa. Seribo fa anche sapere che i fornitori delle materie prime sono dotati di sistemi di rilevazione di corpi estranei e per questo l’azienda ritiene “altamente improbabile” (ma non impossibile ndr) che la rondella sia finita nella crocchetta mentre veniva preparata. E allora? L’intervista all’amministratore delegato di Seribo Paolo Arduini