Se Maroni fosse più soul…
Alla presentazione del Porretta Soul Festival l’assessore regionale Alberto Ronchi polemizza a distanza con il Ministro Maroni, “multietnico” in musica ma non in politica.

15 mag. – Si chiama Bobo Maroni, tastierista dei Distretto 51, consigliere comunale di Porretta Terme e ministro degli Interni, il protagonista dell’animata conferenza stampa di presentazione della ventiduesima edizione del festival soul ospitato nella nota cittadina termale. E’ l’assessore regionale alla cultura a chiamarlo subito in causa, sottolineando la contraddizione tra il Maroni cultore di musica nera e il politico, impegnato a negare i caratteri multiculturali e multietnici del nostro paese.
Il convitato di pietra leghista aleggia per tutta la presentazione, costringendo il patron del Festival, Graziano Ulian, ad un difficile gioco di equilibrismo diplomatico, giustificato anche dallo strettissimo e storico legame che il titolare del Viminale ha con il Porretta Soul (fu lui a salvarlo da una perdita di 50mila euro quando il festival, nel 2001, si celebrò a Bologna). La conferenza stampa si è presto tramutata in una tribuna politica, piuttosto accesa, e alla fine ci sono state pure scintille tra un giornalista e l’assessora provinciale Simona Lembi.
Per quanto riguarda invece il festival in calendario tornano alcuni nomi familiari al pubblico di Porretta, dal grande Solomon Burke fino ad una serie di nomi meno noti (ma non meno rilevanti) come quelli di Spencer Wiggins , Oscar Toney Jr. (considerato da Otis Redding uno dei pochi capaci di tenergli testa), l’ex leader dei Soul Children J. Blackfoot e Percy Wiggins.
Il festival sarà aperto dalla band di Andrea Mingardi, impegnato in un tributo al sound di memphis.
Info www.porrettasoul.it