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Scuola. La storia di Marina: “Dopo il ricorso sono in Gae ma non in prima fascia”

Bologna, 14 sett. – Domani a Bologna inizia la scuola per 117 mila bambini, ma come ogni anno ci sono cattedre ancora vuote e istituti dove le convocazioni degli insegnanti sono state bloccate.

“Le regole ci sono ma c’è un problema di aggiornamento delle graduatorie e di comunicazione tra enti diversi, che non avviene in tempi utili per riempire le cattedre prima dell’inizio della scuola”. Marina è insegnante precaria da 20 anni. Diplomata alle magistrali e laureata in scienze dell’educazione, dopo anni di supplenze precarie, ha deciso di fare ricorso al Tar contro l’esclusione dei diplomati dalle graduatorie ad esaurimento, l’elenco provinciale da cui il provveditorato attinge per le supplenze annuali. Nell’agosto scorso il Tar si è pronunciato e l’ha inserita nell’ambito elenco da cui annualmente il provveditorato attinge per le supplenze annuali. Convocata lo scorso 11 settembre non ha ricevuto alcuna cattedra e per lei si è aperta la lotteria dell’assegnazione delle supplenze fatta direttamente dalla scuole. Con la certezza che, essendo stata inserita in gae, sarebbe risultata nella prima fascia di istituto (ogni scuola ha l’elenco diviso in tre fasce che vengono contattate dalla prima alla terza a seconda del punteggio di ogni singolo docente).

Ma qualcosa non è andato come doveva. “Gli istituti infatti non avevano ricevuto comunicazione della mia entrata nelle graduatorie ad esaurimento e per loro risultavo quindi in seconda fascia“.

Le convocazioni di alcune direzioni didattiche sono state quindi fermate e l’iter bloccato.”Stiamo aspettando che qualcuno dia comunicazione alle singole scuole – continua Marina-. L’ufficio scolastico provinciale ha detto che dobbiamo essere noi docenti a dare comunicazione alle scuole capofila che poi devono avvisare le altre, ma questo non è avvenuto in tempo utile”.

Il caso di Marina non è isolato. “Il meccanismo è complesso – ha spiegato Susi Bagni della segreteria generale Flc Cgil-. Il lavoro è tanto per l’aggiornamento delle graduatorie, pochissimo personale, i tempi ristretti e avviene in un periodo estivo in cui ci sono anche tutte le altre operazioni da gestire. Un superlavoro concentrato in pochissimo tempo“.

Stando alle stime, tra docenti e personale ata sono attivi quest’anno oltre 70mila posti, ma ci sono punti critici. Le nomine di ruolo dovevano essere 3.700 mentre ne sono state fatte solo 2.500,  il 20-30% degli insegnanti è precario e lo è il 40-50% di quelli di sostegno.

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