Bologna, 14 nov. – Più di 500 manifestanti hanno sfilato per le vie del centro di Bologna per manifestare contro le politiche del governo Renzi , contro il Jobs Act, il Piano Scuola, il Patto di stabilità e lo Sblocca Italia, e per richiedere la creazione di un reddito minimo europeo e di un welfare europeo.
C’erano anche gli studenti universitari a protestare contro il sistema universitario dei tirocini non retribuiti. Poco qualificanti e che favoriscono lo sfruttamento del lavoro giovanile, dicevano gli slogan.
Il corteo è partito da piazza Re Enzo, quando gli studenti medi che si erano riuniti in piazza San Francesco hanno raggiunto il Laboratorio per lo Sciopero Sociale.
Tra i movimenti parte del neonato laboratorio ci sono Connessioni Precarie, Coordinamento migranti, Lavoro insubordinato e Laboratorio smascheramenti oltre al circolo anarchico Berneri, TPO, Vag 61, Link rete degli studenti e gli stessi Cobas.
Da via Rizzoli il corteo si è mosso lungo tutta via Zamboni per poi svoltare in via Alessandrini e proseguire in via Irnerio e via Indipendenza fino a piazza XX settembre.
Il collettivo Link ha rivendicato l’azione di giovedì notte davanti alla Scuola di Giurisprudenza, dove erano stati sigillati simbolicamente gli ingressi. La protesta è rivolta contro il testo della convenzione per l’accesso ai praticantati concordata tra il Consiglio Nazionale Forense e i direttori dei dipartimenti universitari. Il testo, secondo gli attivisti, ammetterebbe solo gli studenti con media superiore al 27, in regola con gli esami e “comunque non escluderebbe la possibilità per il tirocinante di ritrovarsi ad essere l’addetto alle fotocopie”.
Il tema dei tirocini universitari e dello sfruttamento dello studente non retribuito è stato anche al centro dell’azione del TPO che ha attaccato manifesti con la tag #oggiosciopero e #bastalavorononpagato davanti all’Ufficio Tirocini in via Zamboni e alla sede di Conservice in via Alessandrini.
Diverso è stato il percorso del corteo del Collettivo Autonomo Studentesco. Da piazza XX settembre a piazza Verdi, da cui gli studenti si sono poi mossi verso l’Ufficio scolastico per contestare le misure della “buona scuola” di Renzi, fino al deposito dell’autostazione in via Capo di Lucca dove è iniziata una breve assemblea per discutere delle loro iniziative future. Un corteo, quello del CAS, composto da alcune decine di studenti.
Ascolta le voci raccolte nel corso della manifestazione
Nicolò Moruzzi
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