Bologna, 15 mar. – “Dovete spiegare dove volete andare. Avete girato senza dire niente: non siete dieci, siete 20.000″. Non è stato un professore e nemmeno un genitore a rimproverare studenti e studentesse scesi in piazza a manifestare nella giornata di sciopero globale per il clima; sono stati i funzionari della Polizia, che si sono avvicinati alla testa del corteo invitando a rispettare le regole. Non hanno reagito con provocazioni ma sono andati avanti senza fermarsi, perché la forza della protesta di oggi si riassume nei numeri – da anni non si vedevano così tanti giovani in piazza – e negli slogan gridati dall’inizio alla fine. “Se il clima fosse una banca sarebbe già stato salvato”, “Non esiste un pianeta B”, “Insieme a Greta salviamo il pianeta”, erano alcuni degli appelli lanciati al Governo.
Partito alle 9 da Piazza Maggiore, il corteo si è poi spezzato intorno alle 11.30, quando alcune centinaia di ragazzi si sono fermati in Piazza dei Martiri. Ritornato al punto di partenza, un gruppo di studenti è salito a Palazzo D’Accursio interrompendo il Consiglio comunale. “Venite giù a parlare con noi”, gridavano, e così e stato, perché pochi minuti dopo alcuni consiglieri di Pd, M5s e Coalizione civica insieme agli assessori Marco Lombardo, Valentina Orioli e Irene Priolo sono scesi a parlare con loro. “Continuate con la vostra idea di fare grandi opere e di cementificare i Prati di Caprara – hanno contestato – ma siamo il luogo in Europa col maggiore inquinamento. Questa Giunta non rappresenta la città e gli studenti che sono scesi oggi in piazza”.
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