Dal 3 al 12 luglio Santarcangelo ospiterà idee, artisti e progetti in occasione della trentanovesima edizione del festival del teatro in piazza. Anatomie del suono, spettacoli cuciti nelle architetture del paese, musiche e installazioni ad opera di artisti provenienti da diverse discipline e dai più distanti angoli del pianeta, dall’Africa al Giappone trasformeranno Santarcangelo in una capitale teatral-musicale.
Santarcangelo 39 si sviluppa come un’unica drammaturgia che investe l’intero territorio: sale teatrali, ginniche e domestiche, grotte tufacee, strade e piazze. “Abbiamo voluto ripensare il teatro come luogo dello sguardo che i timbri e i toni del suono manifestano”, ha detto Chiara Guidi della Socìetas Raffaello Sanzio.
Il festival si aprirà con la presenza di Richard Maxwell, uno dei più innovativi autori statunitensi, capace di portare testo e musica al grado di essenzialità estrema, muovendosi tra la distillazione del musical western e la radicalizzazione del country. La chiusura, invece, spetterà ad Arto Lindsay, geniale artista newyorkese di origine brasiliana che creerà un’orchestrazione itunerante pensata in esclusiva per il festival. Tra i laboratori vocali in programma ci sarà anche quello corale di Lawrence D. “Butch” Morris sui testi di Giovanni Pascoli.
Trentanove anni fa, a Santarcangelo, è nato il primo festival di teatro contemporaneo. Da allora, il piccolo borgo è diventato un laboratorio permanente di linguaggi e arti che si incontrano.
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