San Lazzaro. Giochi vietati ai bambini? “Una bufala”
Il sindaco Isabella Conti spiega il perchè dell’ordinanza che vieta l’utilizzo dei giochi nei parchi tra le 13 e le 16. E critica il “sensazionalismo dei media”

Bologna, 23 set. – “E’ una bufala”. Isabella Conti, sindaco di San Lazzaro di Savena, non usa mezze parole per bollare il clamore suscitato dall’ordinanza dello scorso 17 settembre in cui l’amministrazione del grande comune ad est di Bologna vieta l’utilizzo dei giochi per bambini tra le 13 alle 16 e dalle 22 alle 8. Della storia, raccontata per la prima volta dal Resto del Carlino, si sono occupati anche vari blog e commentatori sui quotidiani nazionali. “Divieto di scivolo” ha scritto un polemico Massimo Gramellini su La Stampa di oggi. E la cosa ha mandato su tutte le furie la giovane sindaco.
“L’ordinanza del comune prevede semplicemente che, per un periodo provvisorio (un mese, un mese e mezzo, il tempo necessario perchè Arpa faccia i rilievi), venga rispettato l’orario di silenzio così come previsto dai regolamenti dei condomini” spiega il sindaco Conti. “Non vogliamo impedire ai bambini di giocare– assicura la prima cittadina di San Lazzaro-, solo mettere al sicuro l’ente”. A costringere il comune (“Pensate che sia una soddisfazione emettere un’ordinanza così? No, non lo è”) a ricorrere all’ordinanza sono state le diffide degli amministratori di alcuni condomini che chiedono al Comune di rimuovere i giochi. Per sostenere la propria richiesta, i legali dei condomini hanno citato una sentenza della Cassazione dell’anno scorso, che ha condannato il comune di Porto Ceresio in provincia di Varese a rimuovere i giochi dei bambini e a pagare un risarcimento ai componenti di una famiglia che aveva denunciato il Comune per il rumore provocato dai bambini che giocavano nel parco pubblico. In quel caso, i legali di una famiglia avevano sostenuto che il rumore dei bambini avesse leso il diritto dei cittadini a disporre pienamente della loro proprietà.
E proprio per evitare quanto accaduto a Porto Ceresio, a fronte di alcune diffide e di una verifica da parte dei legali dell’amministrazione, la dirigente competente ha dovuto emanare l’ordinanza che riguarda solo 3 aree gioco sulle 18 presenti nel comune. Si tratta di quelle in cui i giochi per i bambini si trovano a pochi metri (a meno di 20) dalle case. “Ne riceviamo a bizzeffe di queste diffide, per il 99% sono infondate, qualche volta no” dice Conti.
Il sindaco ci ha tenuto a sottolineare che si tratta di un’ordinanza temporanea, necessaria a consentire ad Arpa di fare gli opportuni rilevamenti ed appurare “se le grida di gioia dei bambini provochino tutto questo inquinamento acustico”. Tra l’altro, prosegue Conti, le multe previste, che vanno dai 25 ai 500 euro, sono applicabili solo in caso di presenza del cartello apposito che forse non sarà nemmeno esposto se Arpa farà i rilevamenti in breve tempo.