Bologna, 28 nov. – A volte la tecnologia includente è solo uno scivolo che rende la città accessibile anche a chi si muove con le ruote oppure senza vista. A volte è la voce che ti accompagna nella lettura a scuola, o un robot che ti aiuta un ragazzo autistico a relazionarsi con gli altri.
Questi alcuni dei temi di cui si sta discutendo in questi giorni ad Handimatica 2014, a Bologna fino a domenica 29 novembre all’Istituto Aldini Valeriani Sirani a Bologna. Camilla Zanichelli, una degli organizzatori della mostra-convegno, promossa dalla fondazione Asphi (@FondazioneAsphi), ci spiega che negli ultimi anni è cambiata la tecnologia, ma anche gli scenari sociali in cui opera chi lavora nel campo dell’inclusione. Aumentano i casi di autismo, di dislessia o discalculia e aumenta la popolazione anziana che ha necessità di supporti per avere una vita autonoma.
Si parla tanto in questi anni di smart city, le città intelligenti possono aiutare la disabilità spesso solo rendendo accessibili i propri spazi. “Tecnologia è anche uno scivolo per far passare una persona con la carrozzina o una persona non vedente senza impedimenti”, ma tecnologia è anche un sistema di sensori che possono far camminare una persona senza vista in totale autonomia.
I device sono sempre più personali e portatili quindi, ci spiega Zanichelli, “possono essere personalizzati”. Anche a scuola i ragazzi possono portare più facilmente i supporti di cui hanno bisogno in classe, come la voce di aiuto per la lettura per i dislessici.
Tecnologia sono anche i Robot. Emanuele Micheli (@emanueleMicheli), della Scuola di Robotica ci ha presentato il progetto con i bambini e i ragazzi autistici. Costruire, progettare, ideare un robot significa lavorare in gruppo, mettersi in gioco: abilità relazionali che sono poco sviluppati in chi soffre di autismo e che possono essere sollecitate attraverso il gioco, soprattutto in quei bambini che sono più attratti dai computer. La finalità, ci dice Micheli “non è creare la relazione dell’uomo con la macchina, ma usare la macchina per creare relazioni tra gli umani”. I robot possono essere quelli costruiti con l’autorecupero, attraverso tappi di bottiglia, oppure robot complessi e programmabili come Noa (nell’immagine sopra).
Fino a domenica a Bologna sarà visitabile anche la mostra Sensoltre, un percorso al buio tra quadri tattili di Informatici senza frontiere, onlus impegnata in progetti di cooperazione, sviluppo e abbattimento barriere tecnologiche. All’interno della mostra c’è un percorso che possono percorrere ugualmente vedenti e non vedenti, facendo uso degli stessi sensi: tatto e udito. Con la tecnologia NFC il visitatore si accosta al quadro e, in segnale automatico parte in cuffia una registrazione su come toccare il quadro facendo a meno della vista. Ce ne ha parlato Emanuela Ferri, curatrice della mostra.
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Il video sulla scorsa edizione di Handimatica
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