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Referendum, lo scippo e la paura

Tre garanti su cinque. Con una maggioranza di un voto, tre cosiddetti “garanti”, i signori Antonio Carullo (presidente), Girolamo Sciullo e Roberto Nania hanno deciso di scippare ai cittadini bolognesi la possibilità di esprimersi in coscienza su una questione che riguarda la loro idea di scuola ( e le loro tasche…).
Complimenti. Anche per le motivazioni addotte: pare che i cittadini non possano prendere la parola perché, secondo questi signori, elargire soldi pubblici alle scuole private per un Comune non è una scelta, ma un dovere, quindi cosa volete che conti la vostra opinione? C’è chi ha deciso per tutti, fatevene una ragione.
Non a caso questa motivazione ha spaccato il Comitato: il garante Piergiovanni Alleva, nel commentare ai nostri microfoni la decisione presa dai suoi colleghi, afferma che “siamo al trionfo della scuola confessionale”. Mentre per la garante Endrici è assurdo non far esprimere i cittadini in un referendum consultivo, e quindi non vincolante per l’amministrazione.
Questi tre signori, scappati via frettolosamente da Palazzo D’Accursio, non fanno parte della modernità: vivono, o amano vivere, in un mondo che prescinde dai principi stabiliti oltre due secoli fa dalla Rivoluzione Francese. Nel loro mondo non albergano concetti come la sovranità popolare e l’eguaglianza, per questi signori conta solo la parola della Tonaca o della Toga, e lo scettro del Re.
E’ facile immaginare la soddisfazione di questi potenti signori, Tonache, Toghe e  Sovrani, chiusi nei loro palazzi, che domani commenteranno sui loro giornali lodando la saggezza del trio; mentre altri, più tartufescamente, da qualche palazzo di partito, diranno di non aver mai avuto paura del referendum tuttavia, a questo punto,  “si rimettono alla decisione dei garanti” . Par già di sentirli…

Ebbene, guardate, non è vero che son sereni. Questa è tutta gente che ha paura. La sola idea che il popolo si esprima liberamente li terrorizza. Sono gli stessi che inventano le liste bloccate alle elezioni per eleggere i loro sodali, che eleggono i loro amici in ogni posto utile alla loro consorteria,  sono quelli che cercano con tutti i mezzi di bloccare i referendum scomodi sui temi che più coinvolgono la nostra vita: l’ambiente, i beni pubblici, l’energia, la giustizia.
Oggi forse cantano vittoria, ma il loro tempo è finito: le motivazioni con cui cercano di toglierci la possibilità di esprimerci sono inconsistenti, dubitiamo fortemente che reggano giuridicamente, di sicuro non reggono politicamente.

Allez en avant, et la foi vous viendra”. (D’Alembert)

Paolo Soglia

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