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Quando il terremoto continua. Strategie per gestire paura e stress

Dopo le ripetute scosse che dal 20 maggio hanno interessato l’Emilia Romagna, il gruppo di ricerca in Psicologia dell’Emergenza e della Sicurezza dell’Università di Bologna, coordinato dal professor Luca Pietrantoni, ha deciso di produrre un opuscolo con strategie e suggerimenti per arginare lo stress fisico e psicologico generato dalla situazione d’allarme.
L’opuscolo, intitolato “Quando il terremoto continua – strategie per gestire la paura e lo stress durante lo sciame sismico“, è rivolto principalmente alle persone che vivono nelle zone colpite direttamente dal terremoto, ma offre spunti utili a chiunque in questo periodo si senta in tensione o preoccupato proprio a causa del sisma.

Come si legge dall’opuscolo “le persone in queste situazioni possono reagire in modo diverso“, alcune sono assolutamente calme e indifferenti, altre si sentono leggermente tese e preoccupate, mentre altre al contrario possono manifestare un’ansia molto intensa. Lo scopo di questa pubblicazione è anche quello di mettere le persone a conoscenza delle possibili reazioni, e spiegare loro che sono “tutte legittime e comprensibili“, e fanno parte delle strategie personali per fronteggiare questa situazione “inconsueta e minacciosa”.

Raccontare la propria esperienza alle persone vicine, scriverla su carta o condividerla su un social network, è uno dei piccoli accorgimenti proposti per aiutare a gestire la paura e lo stress. È utile anche cercare informazioni accurate sul terremoto. Dopo la scossa possono diffondersi voci infondate sulle sue cause e sui suoi effettivi danni, ed è utile informarsi dalle fonti ufficiali (Protezione Civile, Istituto di Geofisica e Vulcanologia, autorità locali) per avere notizie certe. L’importante però è non eccedere: se si passa tutto il tempo a leggere e cercare notizie sul terremoto l’ansia e le preoccupazioni potrebbero addirittura aumentare. Bisogna provare a crearsi degli spazi i per far sì che la situazione attuale sia la più vicina possibile rispetto a prima, mantenendo la propria routine, cercando di avere gli orari di sempre per il sonno e la veglia, per i pasti e per lo svago.
Se la situazione psicologica diventa insostenibile, la richiesta d’aiuto è essenziale. “Chiedere aiuto non significa essere deboli ma significa capire i propri bisogni”, si legge dall’opuscolo, che esorta a rivolgersi ad uno psicologo o un medico nei casi in cui lo stress sia diventato difficile da gestire.

L’opuscolo sarà distribuito, grazie all’aiuto dei volontari, tra le popolazioni direttamente colpite dal sisma, ma è scaricabile anche da internet tramite questo sito: http://emergenze.psice.unibo.it/media/files/quando_il_terremoto_continua

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