Quale futuro per le radio locali?
Da una ricerca commissionata dal CORECOM Emilia Romagna emerge che le radio sono sopravvissute allo scontro con i nuovi media. Ascoltate dal 71,4% della popolazione. Si sceglie la radio per la sua natura dinamica e interattiva. Leggi tutto

21 mag. – Nell’era della multimedialità la radio trionfa, almeno nel cuore degli ascoltatori. Le nuove tecnologie non sembrano ledere il ruolo della radio che, in Emilia Romagna, continua a essere uno dei media più seguiti e utilizzati.
A dirlo è Gianluca Gardini, presidente del CORECOM ER che con Alberto Magnani (Demoskopea) ha presentato i risultati della ricerca sul “sistema radiofonico emiliano”.
L’indagine è stata svolta su tre differenti canali: 98 radio locali, un gruppo di esperti di comunicazione e un campione di 1000 ascoltatori (di cui il 71,4% ha dichiarato essere un ascoltatore radiofonico) hanno fornito gli elementi utili a delineare il quadro complessivo della situazione attuale delle radio.
Il campione di ascoltatori esaminato, secondo Magnani, può considerarsi rappresentativo degli ascoltatori emiliano romagnoli. Tra le radio preferite il 66,1% ha dichiarato di gradire le radio private nazionali, seguite dalle radio locali (38,4%) e dalle Radio Rai (35,6%).
Luci e ombre tratteggiano le sorti della radio: secondo gli esperti le radio hanno nella loro natura interattiva e dinamica la chiave del loro indiscutibile successo. Più cauti gli operatori di settore che evidenziano le criticità: la mancanza di fondi prima di tutto che va di pari passo col ritardo tecnologico (molte radio trasmettono ancora in analogico) e con le dimensioni spesso ridotte di molte radio locali.
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