Bologna, 24 feb. – Nessun commento diretto sul governo Renzi, ma un invito indiretto alla nuova stella del Pd Romano Prodi non se lo fa mancare. “Mi auguro – ha detto il professore – che ci siano continuità e intelligenza politica per capire che dobbiamo uscire dal problema del debito pubblico: se non si va verso la riduzione del debito avremo sempre uno zaino pesante sulle spalle. Se il governo ha continuità e fa la formichina i mercati internazionali lo apprezzano subito”.
Invitato da Nomisma – la società di studi economici che lui stesso ha fondato nel 1981 – Romano Prodi dice la sua sul “male oscuro” dell’Italia. “E’ il debito pubblico, da ridurre con continuità come iniziammo noi a fare nel 1996, e infatti il mercato ci premiò”. Non c’è solo il debito. Per Prodi bisogna far ripartire il mercato interno ripescando gli insegnamenti di Keynes, anche sfruttando quella specificità tutta italiana rappresentata dalla piccole e medie imprese, “multinazionali tascabili” le definisce lui. “Serve meno paura dell’inflazione – spiega Prodi – ma il cambiamento, dobbiamo ricordarcelo, si fa agendo a livello europeo”.
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