Primarie. Richetti si ritira: “Mi fermo qui”
richetti si ritira. Alle 12 non ha consegnato le firme raccolte. Con un sms ha informato i sostenitori. Repubblica parla di pressioni romane

Bologna, 9 set. – Matteo Richetti si ritira dalla corsa delle primarie del centro sinistra per la scelta del candidato alle regionali in Emilia Romagna. L’annuncio ufficiale del candidato modenese non è ancora arrivato ma alle 12, orario di scadenza per la consegna delle firme per la candidatura, nessuno dei richettiani ha consegnato il plico. La raccolta firme era stata ultimata, ma non sono state consegnate.
A conferma del ritiro Richetti ha spedito un sms ai suoi più fedeli sostenitori. ”Ragazzi tutti- scrive Richetti-, mandare questo messaggio mi costa un fegato nuovo. Anzi, credo CI costa un fegato nuovo. Tra ieri sera e stamattina ho dovuto prendere una decisione. Di quelle che non ci dormi. Mi fermo qui. Ci sono cose di fronte alle quali ci si ferma. Se c’è una cosa che ci unisce è che per noi la politica è un pezzo fondamentale della nostra vita. Ma non è la vita. Io continuo e continuerò a usare il noi, ma questa volta vi devo chiedere di rispettare una scelta che è personale. Immaginando il vostro dissenso. Facciamo ricorso a tutta la nostra amicizia, se riusciamo. Non ho parole a sufficienza per pronunciare le mie scuse, ad ognuno di voi, al vostro impegno, alla vostra passione. Vorrei farlo di persona con ognuno di voi, guardandovi negli occhi. Un abbraccio forte, a tutti”.
Secondo Repubblica Bologna, che per prima ha dato la notizia, alla base del ritiro di Richetti ci sarebbero pressioni da Roma. “Nessuna pressione romana” assicura un suo sostenitore: “Sono motivi famigliari, di più non voglio dire” dice a bassa voce e a microfoni spenti.
Intorno alle 15, il deputato modenese affida a Facebook l’annuncio ufficiale che condisce con un appello all’unità: “L’unità è un valore che non va solo dichiarato, ma anche praticato. Per me, in politica, è un valore importante, così come lo è trovare un punto di sintesi, di lavoro insieme. Per questo non metterò in campo la mia candidatura. Decisione sofferta e meditata, ma credo sia nell’interesse dell’Emilia Romagna e del PD. Ora non è il momento delle divisioni, il nostro Paese e la nostra regione non possono permetterselo. Nel tempo in cui stiamo portando avanti riforme importanti per l’Italia accolgo l’invito, arrivato da più parti, all’unità. Lo faccio perché non basta prendere applausi scroscianti dal nostro popolo, dai democratici, quando si fanno appelli alla coesione. Bisogna saperla realizzare. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno messo la loro faccia e la loro firma a mio sostegno, sapendo che non una goccia di questo sforzo andrà perduta”.
In corsa, per le primarie del 28 settembre, rimangono quindi Stefano Bonaccini e Roberto Balzani: entrambi hanno consegnato questa mattina le firme necessarie che ora la commissione elettorale sta verificando. A loro dovrebbe aggiungersi, entro l’11 settembre, anche Matteo Riva, il consigliere regionale reggiano sostenuto dal Centro Democratico di Bruno Tabacci.