Bologna, 7 lug. – All’Istituto penale minorile regionale di Bologna “i numeri sono tornati ai tempi del sovraffollamento del 2012”, ma sono “evidenti le migliorie alla qualità della vita dei ragazzi”, perché “tutti svolgono qualche attività”, come il laboratorio di musica rap e un progetto realizzato con la Onlus “Informatici senza frontiere”. Lo segnala la Garante regionale delle persone private della libertà Desi Bruno, che venerdì scorso 3 luglio si è recata in visita al Pratello accompagnata dal direttore dell’istituto, Alfonso Paggiarino, e dal comandante della Polizia penitenziaria. A fronte di una capienza di 22 persone, al momento della visita i ragazzi erano 25, di cui cinque in aggravamento di pena: solo otto i minorenni e molti i giovani adulti, di cui 15 fino ai 21 anni e tre tra i 24 e i 25 anni.
A preoccupare la Garante c’è però un recente intervento dei vigili del fuoco, che hanno dichiarato inagibili, per motivi di sicurezza, i locali adibiti alle rappresentazioni del Teatro del Pratello: il dirigente del Centro di giustizia minorile ha già inviato al Comando dei Vigili del fuoco una richiesta di eventuali prescrizioni da adottare per poter proseguire le attività del laboratorio teatrale, e l’auspicio di Bruno è che “si possa arrivare ad una soluzione concordata, perché è un vero peccato non poter proseguire l’attività laboratoriale, in un momento, tra l’altro, di grande impulso del Coordinamento Teatro Carcere Emilia-Romagna”.
La proposta della Garante è di svolgere il laboratorio in altri spazio, mettendo poi in scena gli spettacoli all’Arena Del Sole, con un permesso speciale ai ragazzi.
In ogni caso, assicura il Garante, “tutti i ragazzi sono occupati: dall’arteterapia fino al laboratorio musicale di rap, che inizia con la fine dell’anno scolastico fino a settembre in preparazione di un nuovo docu-clip, a metà tra videoclip musicale e documentario, accompagnato da musica rap ideata dai ragazzi: è la loro sesta edizione e sarà presentata al Terra di Tutti Film Festival”. Sono stati poi “avviati i rapporti con l’associazione ”Mozart14” per realizzare il progetto ”Leporello”, voluto dal maestro Abbado, e con ”Informatici senza frontiere” per un progetto digitale”. Un occhio di riguardo anche alla frequenza scolastica: quattro le licenze medie ottenute e quattro i crediti rilasciati per la partecipazione a corsi per la ristorazione e al laboratorio di scenotecnica. Inoltre la palestra, inaugurata ad aprile, è “ben organizzata, ripulita e imbiancata”. Infine, è stata costituita “la commissione vitto, formata da tre ragazzi- uno musulmano, due di altre fedi- e un operatore dell’area pedagogica, a garanzia della qualità del cibo e rispondenza alle esigenze particolari”.
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