Bologna, 19 feb. – Si chiama Pino, Vita accidentale di un anarchico, il documentario di Claudia Cipriani che racconta la vita dell’anarchico Giuseppe Pinelli, attraverso il racconto delle figlie, Claudia e Silvia Pinelli che nel 1969, anno in cui Pinelli viene convocato e detenuto per 3 giorni negli uffici della questura di Milano, hanno 8 e 9 anni. Il racconto del film parte da lì e attraverso la ricostruzione della sua vita, tra i ricordi del passato da staffetta partigiana, lo studio dell’esperanto e la militanza politica, arriva al maggio del 2009 quando la famiglia è stata ricevuta al Quirinale dal Presidente Giorgio Napolitano che, in quell’occasione, definì Pinelli “la diciottesima vittima della strage di Piazza Fontana.
Ne abbiamo parlato a Plancton con Claudio Volpati, autore del film insieme a Claudia Cipriani e Claudia e Silvia Pinelli.
E poi Claudio Lolli e la sua poesia civile con un convegno organizzato da Massimo Recalcati e Paolo Capodacqua (amico e storico chitarrista di Lolli) al Mast di Bologna il 19 febbraio alle 18.30 e che vedrà la partecipazione di
E ancora il Teatro delle Ariette che invitano la cittadinanza alla trebbiatura questa domenica presso la loro sede in Valsamoggia e le classifiche di qualità della rivista L’Indiscreto di cui ci ha parlato Francesco D’Isa.
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