Bologna, 3 apr. – Pensioni, lavoro, casa, ambiente. Parte da qui Italia in Comune, il cosiddetto “partito dei sindaci” nato in seno all’esperienza civica che unisce già centinaia di primi cittadini e amministratori in tutta Italia. La ricetta la fornisce Federico Pizzarotti, ex Cinque Stelle e attuale sindaco di Parma eletto con la lista Effetto Parma, nonché portavoce del partito insieme al suo omologo di Cerveteri, Alessio Pascucci
Italia in Comune deve ancora essere registrato – “tra il 15 e il 16 di aprile andremo dal notaio a Roma” – ma in Emilia-Romagna può già contare sull’appoggio dei sindaci di Budrio, Maurizio Mazzanti, di Comacchio, Marco Fabbri, e Fabrizio Toselli di Cento, oltre ad una ventina di altri amministratori locali. La rappresentanza di partito si era riunita proprio a Bologna lo scorso 18 marzo e per fine aprile è previsto “un altro incontro allargato e aperto”, durante il quale verranno condivise Carta dei valori, Statuto e “raccolte altre adesioni”. In regione si giocherà inoltre una delle prime “occasioni vere” in cui scenderà in campo Italia in Comune, quella delle regionali e delle comunali del 2019, mentre Pizzarotti esclude le europee e la candidatura del partito nei Comuni che andranno al voto il 10 giugno, come Imola. “Anche se in altri Comuni d’Italia c’è chi sta accelerando”.
L’intervista completa a Federico Pizzarotti, sindaco di Parma e portavoce di Italia in Comune
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