Bologna, 30 mag. – Dopo 12 anni torna a Bologna l’Hackmeeting. Pensatech ne ha parlato con alcuni dei partecipanti dell’evento. Lele ci spiega cosa si intende per “controculture digitali” e come l’Hackmeeting possa essere attraversato non solo da “smanettoni”, basta una buona dose di curiosità e la pazienza di farsi tradurre di tanto in tanto alcuni termini dal “nerdese”.
Con Void abbiamo fatto un confronto con l’Hackmeeting di 12 anni fa, quando si tenne al Tpo di viale Lenin. E’ cambiato il livello tecnologico, ma anche i movimenti sociali, racconta Void. In passato i partecipanti erano soprattutto gruppi territoriali, con l’attenzione fortemente rivolta al mediattivismo, quello di quest’anno sarà un hackmeeting più frammentato, fatto da singoli. L’entusiasmo non manca ma sono venuti meno i progetti collettivi.
Prossimo appuntamento, warmup, in programma a Bologna sarà mercoledì 4 giugno Bitcoin Xposed, alle 19 alla Biblioteca Roberto Ruffilli di vicolo Bolognetti. Ne abbiamo parlato con Gabriele de Palma, giornalista, autore di “Affare bitcoin. Pagare col P2P e senza le banche centrali”. (E per approfondire ascoltate l’intervista fatta qualche mese a Piano Marshall).
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