“Piano Casa anticostituzionale, la residenza non si nega per decreto”

Bologna, 14 apr. – “La residenza non si nega per decreto”: il consigliere regionale Pd e presidente dell’associazione Avvocati di strada Antonio Mumolo critica duramente il piano Casa Renzi-Lupi, diventato decreto il 28 marzo. In particolare Mumolo attacca l’art.5, quello che nega la possibilità di chiedere la residenza in un immobile occupato abusivamente. “Il cosiddetto Piano casa contiene una norma che contrasta con le norme costituzionali e deve essere modificata” dice il consigliere civatiano.

“L’articolo riguarda decine e decine di migliaia di famiglie che sono costrette ad occupare un immobile solo perché hanno perso il lavoro e altrimenti finirebbero in strada. Queste famiglie possono essere sfrattate, certo, ma non si può decidere con un decreto di negare loro la residenza” scrive il consigliere in una nota che spiega quali sarebbero le conseguenze di una sua applicazione: “senza residenza non si può votare, non ci si può curare, non si può ricevere una pensione, non si può richiedere una casa popolare. Tutto questo riguarda ovviamente anche i minori, la cui residenza dipende da quella dei genitori, e che non potranno neanche essere iscritti a scuola”.

“Un Governo dovrebbe aiutare le persone in difficoltà, non creare difficoltà ulteriori” dice ai nostri microfoni.

E contro l’art. 5 e il piano casa Renzi-Lupi continua a protestare il collettivo Social Log che stamattina, in presidio, ha chiesto e ottenuto il rinvio di uno sfratto in Bolognina. Il collettivo lo rende noto in una nota in cui fa la cronaca del picchetto per “difendere la casa di Omar, di sua moglie e dei suoi due figli di 3 e 5 anni che da anni vivono in una casa d’attesa Acer al quartiere Navile”. Secondo quanto raccontano gli attivisti la famiglia si Dopo una lunga contrattazione con l’ufficiale giudiziario lo sfratto è stato rinviato a luglio.